Una brutalità inaudita. Un sadismo esasperato. «Mi dicevano: “I’ll kill you”, ti ucciderò», racconta ai pm la turista polacca stuprata...
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LA MISURA
Le immagini delle videocamere che hanno permesso il riconoscimento e la confessione dei minorenni hanno lasciato pochi margini ai dubbi. Scrive il gip nella convalida con la quale dispone il carcere per i minori che la custodia cautelare «è l’unica misura adeguata in considerazione della pericolosità degli indagati e della necessità di tutela della collettività a fronte della facilità dimostrata nel commettere crimini efferati». Le parole riservate al capobranco sono ancora più pesanti: «Non solo Butungu partecipò alla violenza sessuale di gruppo e agli atti predatori, ma fu proprio lui a scatenare il branco, a dirigere la brutale aggressione, a impadronirsi per primo del corpo delle giovani donne per dare sfogo ai propri bestiali istinti». Il giudice stigmatizza: alle vittime sono state inflitte «inutili sofferenze» con «spregiudicatezza, brutalità e cattiveria». Le azioni degli indagati hanno suscitato «un allarme sociale di proporzioni rare». Secondo il gip, per «l’insensibilità dimostrata a fronte delle invocazioni disperate di aiuto delle vittime» gli arrestati sono in grado di commettere «senza alcuna titubanza atti turpi e spregevoli».
I VERBALI
Interrogato, Butungu scarica sui minorenni. Loro accusano il congolese: «Obbedivamo ai suoi comandi perché ci comprava da bere e da mangiare. Ci offriva le sigarette, era pericoloso». Parole che, per il gip evidenziano «personalità gravemente inconsistenti e incapaci di rendersi conto dell’estrema gravità delle condotte realizzate e, pertanto, altamente esposte al rischio di commettere nuovamente fatti di questo genere». Il capobranco, intanto, ha cambiato versione: ieri, davanti al gip, ha sostenuto di non aver abusato della giovane turista polacca e di aver “solo” tenuto fermo il suo compagno, mentre gli altri del branco abusavano sessualmente della donna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero