Speciale Aperta la spider regina di Maranello

Speciale Aperta la spider regina di Maranello
AFFERMATAI fortunati collezionisti di Ferrari sanno bene che nella storia del Cavallino ci sono le auto del prima e del dopo. Il confine lo segnò la F40, l'ultima supercar...

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AFFERMATA
I fortunati collezionisti di Ferrari sanno bene che nella storia del Cavallino ci sono le auto del prima e del dopo. Il confine lo segnò la F40, l'ultima supercar prodotta a Maranello quando Enzo Ferrari era ancora in vita. Le altre sarebbero state le Ferrari del “dopo”. Non tutte degne della tradizione, finché non arrivò a guidare l'azienda, nel 1991, Luca Cordero di Montezemolo. Ora, dopo la rottura con Marchionne e le dimissioni dell'ex pupillo del Drake, ci sarà un'altra fase tutta da scoprire: un dopo Montezemolo da mettere a confronto con un prima, ovvero con 23 anni di successi: al di là delle ultime traversie in Formula 1, è chiaro infatti che in questa lunga fase il Cavallino ha galoppato velocissimo in sessanta paesi sparsi per il mondo, collezionando record di vendite e fatturato.

TIRATURA LIMITATA

La nuova linea di confine è stata tracciata all'inizio di ottobre a Parigi, dove il presidente dimissionario ha presentato l'ultima Ferrari nata sotto la sua gestione: la 458 Speciale A. Un'auto a tiratura limitata (499 unità) destinata prevalentemente ai mercati del Medio Oriente e degli Usa, dove la Casa di Maranello continua a mietere successi commerciali impensabili dalle nostre parti. E non solo per motivi legati alla congiuntura economica, ma anche perché le sportive a cielo aperto sono da sempre le più amate in alcuni stati, come la California e la Florida. Proprio per questo l'auto è stata presentata in livrea gialla (il colore di Modena) con banda centrale blu NART, omaggio alla scuderia americana di Luigi Chinetti, storico importatore Ferrari negli Usa.
E un esemplare è stato portato a Beverly Hills (assieme alla F60) alla festa per i 60 anni di Ferrari America, dove è stato aggiudicato per 900mila dollari in un'asta di beneficenza dedicata a Daybreak, la Telethon degli americani. Non male, visto che il listino parte da 265.000 euro. Ma perché la nuova Ferrari 458 si chiama Speciale A? Semplice: Speciale è la versione più spinta della 458 Italia con carrozzeria chiusa, da cui questo modello deriva, mentre la A sta per aperta. Ciò detto, non manca un tetto: realizzato in alluminio, è retrattile e si apre in 14 secondi. Come tutti i marchingegni di questo tipo, comporta un aggravio di peso (50 kg), ma il totale non supera i 1340 e ciò assicura doti di agilità degne di un'auto da corsa. Per realizzare la 458 Speciale A, del resto, gli ingegneri di Maranello hanno utilizzato materiali e tecnologie aerospaziali; il telaio nasce da dieci leghe di alluminio, e curatissima è anche l'aerodinamica.

Quanto al motore, abbinato al cambio F1 doppia frizione a 7 marce, è il V8 aspirato 4,5 litri derivato da quello della 458 Speciale chiusa: con 135 cv/litro e un totale di 605 cv/540 Nm, vanta il più alto rapporto cv/litri tra le auto stradali a motore aspirato e assicura prestazioni eccezionali: 0-100 in 3 secondi e velocità massima di 325 km/h. Prestazioni da Formula 1, raggiungibili ovviamente solo in pista. Per chi non si sentisse in grado, a “dare una mano” c'è tanta elettronica.
Sergio Troise
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero