Sfratto rinviato sine die della Casa del combattente

Sfratto rinviato sine die della Casa del combattente
 Nessuno sfratto al momento per la Casa del Combattente. La bella notizia è arrivata ieri, a comunicarla il sindaco di Latina Damiano Coletta: rinviato sine die il...

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 Nessuno sfratto al momento per la Casa del Combattente. La bella notizia è arrivata ieri, a comunicarla il sindaco di Latina Damiano Coletta: rinviato sine die il termine per il rilascio. L'Agenzia del Demanio ha scritto alle Associazioni che hanno sede nel palazzo di piazza San Marco spiegando che differisce la scadenza del 3 maggio fino a nuova comunicazione. «È un primo passo verso una soluzione condivisa», sottolinea il primo cittadino. L'Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Lazio, ha comunicato alle Associazioni combattentistiche e d'Arma che hanno sede nell'edificio di fondazione, che possono differire il rilascio dell'immobile fino ad una nuova comunicazione. Salta dunque la scadenza che era stata inizialmente fissata per il prossimo 3 maggio.


«Ho appreso con soddisfazione di questo differimento sine die ha commentato Damiano Coletta e penso che sia già un primo passo in avanti verso una soluzione condivisa per la quale l'Amministrazione, tra l'altro, si è da tempo attivata. Come ho detto più volte, l'interesse di tutti è quello di individuare un percorso che rispetti i valori e le tradizioni espressi dalle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e che soddisfi le esigenze dell'intera comunità considerando la storia della Casa del Combattente e ciò che ha sempre rappresentato per la città di Latina».


Nelle scorse settimane lo sfratto alle associazioni da parte del Demanio aveva creato preoccupazione e polemiche, tanto che il sindaco e l'assessore Emilio Ranieri avevano incontrato le otto associazioni combattentistiche e d'arma che avevano chiesto l'intervento delle istituzioni pontine perché con questo passaggio sarebbe venuto meno il senso con cui è nata, nel 1932, insieme a Littoria, la Casa del Combattente. Sia i sindaco sia il presidente della Provincia Carlo Medici avevano scritto all'Agenzia del Demanio chiedendo di mantenere l'utilizzo dell'immobile da parte delle Associazioni e di trovare una soluzione nel rispetto della storia di quel luogo e tutto ciò che rappresenta per la città di Latina.
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Il Messaggero