Sfratto dalla Casa del combattente: si mobilitano Coletta e Medici

Sfratto dalla Casa del combattente: si mobilitano Coletta e Medici
IL CASOTornano a far discutere le decisioni dell'agenzia del Demanio sulla Casa del Combattente in piazza San Marco a Latina, gestita da otto associazioni combattentistiche e...

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IL CASO
Tornano a far discutere le decisioni dell'agenzia del Demanio sulla Casa del Combattente in piazza San Marco a Latina, gestita da otto associazioni combattentistiche e d'arma che hanno in essere un contratto di affitto. Il loro compito è chiaro e in linea con il Codice dei beni Culturali che ne impedisce un uso non compatibile con il proprio carattere storico. Ora i volontari rischiano di restare senza casa perché l'Agenzia del Demanio ha dato l'avvio del procedimento di revoca della concessione. Abbiamo ricevuto una raccomandata dall'Agenzia del Demanio per lasciare l'immobile spiega Massimo Porcelli, che fa parte di una delle otto associazioni - per un uso governativo. Informalmente sappiamo che potrebbe essere autorizzata qui l'apertura di un nuovo Comando dei Carabinieri a Latina. Si tratta dunque di un impiego diverso per quell'immobile nato nel 32 con la fondazione di Littoria, il cui nome indica già a cosa è stato destinato fin dall'inizio. E dunque la sottrazione di un ulteriore pezzo di storia e della identità della città, siamo preoccupati, non lo neghiamo, spiega Porcelli. Intanto le associazioni hanno scritto e chiesto un intervento al Prefetto Maurizio Falco, al presidente della Provincia, Carlo Medici e al sindaco di Latina Damiano Coletta che ha convocato un incontro per domani e ha scritto alla Direzione Regionale Lazio dell'Agenzia del Demanio. Il primo cittadino ha chiesto che venga concesso un preavviso di almeno 6 mesi a tutte le associazioni. Nella stessa nota spiega come l'allontanamento delle Associazioni dalla Casa del Combattente verrebbe percepito in maniera negativa da parte dell'intera Cittadinanza, considerando la storia, seppur breve, della nostra Città. Ha scritto al Demanio anche il presidente della Provincia Carlo Medici che chiede di «sospendere tutti i provvedimenti e valutare bene il trasferimento. Sarebbe opportuno inoltre - scrive Medici - affidare l'immobile al Comune di Latina essendo un patrimonio da salvaguardare, facendo in modo che resti un bene dell'intera comunità».

Francesca Balestrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero