Il più bel regalo che potessimo fare a papà, il modo migliore per celebrarlo nell’anno del doppio anniversario: i 30 anni della morte e i 90 della...
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Quell’invito da Sharon Tate la sera del massacro: ma il regista si addormentò
LA STORIA
Protagonista è una pistola che passa di mano in mano e dietro la cinepresa ci sarà Stefano Sollima, anche sceneggiatore con Luca Infascelli, Massimo Guadioso e un professionista americano. «Papà ebbe l’idea di Colt molti anni prima di morire, quando noi figli eravamo ancora piccoli», rivela Raffaella, «e a dire la verità non voleva farne un film: molto in anticipo sui tempi, pensava ad una serie tv». Perché proprio Sollima? «È l’erede di Sergio. Ha il suo stesso gusto del racconto epico e concepisce il cinema come qualcosa di grande, di mitico. Il suo stile crudo, realistico e sempre accompagnato dall’ironia, è affine a quello di mio padre. Ma Stefano saprà stravolgere il progetto originale e farlo totalmente suo».
L’ESPOSIZIONE
Leone nacque a Roma il 3 gennaio 1929 e in occasione del novantesimo anniversario della nascita un altro grande evento celebrerà il suo talento: la grande mostra C’era una volta Sergio Leone che, dopo il debutto alla Cinémathèque Française di Parigi nell’ottobre scorso, il 12 dicembre approderà a Roma, all’Ara Pacis, per rimanervi fino a Pasqua 2020. «In Francia abbiamo registrato 60 mila presenze, più di quelle che erano state contate all’esposizione su François Truffaut. Sinceramente, non mi aspettavo un entusiasmo così grande da parte del pubblico», spiega Gianluca Farinelli, il direttore della Cineteca di Bologna (che nel 2014 ha restaurato Per un pugno di dollari) e curatore della mostra, organizzata da Equa di Camilla Morabito. «Il talento di Leone è ancora conosciuto e amatissimo». La mostra si snoderà attraverso la retrospettiva completa dei film del regista (anche quelli da lui prodotti, come i cult di Carlo Verdone Un sacco bello, Grande grosso e Verdone, Troppo forte) fotografie, documenti, documentari, conferenze, oggetti, un libro. E, rispetto all’evento di Parigi, a Roma ci sarà una sezione nuova di zecca: «Sarà dedicata all’influenza esercitata da Leone sull’immaginario collettivo e sul lavoro degli altri registi come Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Ang Lee, Guillermo Del Toro e tanti altri», anticipa Farinelli mentre il BiFest di Bari si prepara a celebrare il padre di Sergio, il regista Roberto Roberti (nome d’arte di Vincenzo Leone).
I RUMORI
Una chicca: all’Ara Pacis verrà proiettato un filmato, mai visto, in cui Leone appare impegnato nella post-produzione di un suo film nel ruolo di rumorista.
Il Messaggero