Al Pigneto risse, coltelli e droghe di ogni genere: la strana alleanza tra gambiani e rom

Al Pigneto risse, coltelli e droghe di ogni genere: la strana alleanza tra gambiani e rom
Da due settimane nelle strade del Pigneto sono comparsi i pusher rom. «Spacciano insieme ai gambiani», raccontano gli abitanti dell’Isola, tracciando il profilo di...

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Da due settimane nelle strade del Pigneto sono comparsi i pusher rom. «Spacciano insieme ai gambiani», raccontano gli abitanti dell’Isola, tracciando il profilo di un’inedita alleanza per il controllo di uno dei territori chiave del narcotraffico della Capitale. Un patto, quello tra nomadi e centrafricani, che sembra nato per contrastare la cosca rivale che comanda l’altra metà del Pigneto, quella dei magrebini.




L’ESCALATION

Non è un caso, fanno notare i residenti, se proprio da quando, quindici giorni fa, sono arrivati «gli zingari», si è registrata un’escalation di violenze incontrollate: risse a colpi di bottiglie e coltelli, nate quasi sempre per il controllo dei marciapiedi dove ogni giorno, con la droga, si fanno affari d’oro. Perché il mercato illegale del Pigneto non chiude mai. Chi pensa che il grosso del business sia legato solo alla movida, va fuori strada. Si comincia la mattina, con i pusher che già alle 8 sono in piedi, accanto ai portoni. Di giorno si smercia quasi solo eroina. Tra via Pesaro, via Ascoli, via Fivizzano, si aggirano i tossici a caccia della dose quotidiana. Fantasmi con gli sguardi persi nel vuoto. Vagano e comprano. Poi, spesso, finiscono per accasciarsi agli angoli delle strade.



IL MERCATO

La sera è un altro film. Si accendono le luci dei locali chic che, negli ultimi dieci anni, hanno cambiato il volto di questo quartiere incastonato tra la Prenestina e la Casilina. Nel triangolo che va da Porta Maggiore, largo Preneste a piazza della Marranella, mano a mano che passano le ore, aumenta il flusso di romani e turisti a passeggio tra pub e ristoranti. Gli spacciatori restano. Rispetto alla mattina, cambia solo il tipo di droga: la sera si vende fumo (hashish, marijuana) e ovviamente cocaina. Un esercito di pusher diviso in due bande rivali: i centrafricani da una parte (soprattutto gambiani e senegalesi), tunisini e algerini dall’altra. Con un terzo elemento che sembra avere scardinato i vecchi equilibri: quello dei pusher rom.



Già padroni incontrastati di Roma Est sotto il clan dei Casamonica e dei Di Silvio, da qualche settimana sembrano avere stretto un patto con i gambiani per entrare nel mercato della droga del Pigneto. Gli spacciatori del Magreb non l’hanno presa bene. «Se lo Stato non interviene con più forze - dice Marco De Gennaro, del Comitato dei residenti - Qui la guerra è solo cominciata».



lorenzo.decicco@ilmessaggero.it
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