ROMA Qualche dettaglio manca ancora. Ma nel complesso il progetto di riforma della legge Fornero è pronto. Sarà approvato, come pure il reddito di cittadinanza, con...
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I NODI DA SCIOGLIERE
Per ora non ci sarà nemmeno il congelamento dell’aspettativa di vita. Nel 2019 l’età per andare in pensione con le “regole Fornero”, passerà da 66 anni e 7 mesi a 67 anni. Verrà invece congelata, sempre in vista di «Quota 41», il requisito per il pensionamento con l’anzianità contributiva, che rimarrà di 42 anni e 10 mesi. Però anche in questo caso sarà introdotta una finestra di tre mesi per poter uscire dal lavoro. Insomma, siccome l’età nel 2019 avrebbe dovuto salire di cinque mesi, nei fatti lo scatto viene ridotto a 2 mesi. Ci sono, come detto, alcuni nodi non del tutto sciolti. Il primo riguarda gli statali. I dipendenti pubblici, quando lasciano il lavoro, incassano la loro “liquidazione”, il Tfs, con un ritardo di due anni. Il governo aveva iniziato a lavorare all’ipotesi di un anticipo da parte delle banche de con gli interessi a carico dello Stato, del trattamento di fine servizio. Non è più certo che si riesca a introdurre la misura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero