«Noi ad Auschwitz con il presidente Mattarella», il viaggio degli studenti di Terracina

Il racconto dei ragazzi della Leonardo Da Vinci

«Noi ad Auschwitz con il presidente Mattarella», il viaggio degli studenti di Terracina
Un viaggio emozionante quello intrapreso da una delegazione di studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Terracina in Polonia. Quindici allievi, accompagnati dalle docenti Maura...

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Un viaggio emozionante quello intrapreso da una delegazione di studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Terracina in Polonia. Quindici allievi, accompagnati dalle docenti Maura Talone e Laura De Risi, sono volati in Polonia in quanto vincitori del concorso nazionale "I giovani ricordano la Shoah": ieri hanno incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con loro, soltanto gli studenti delle altre due scuole vincitrici, il liceo Rinaldini di Ancona e il liceo Pujati di Sacile. Un incontro avvenuto ad Auschwitz, il campo di concentramento simbolo universale dell'olocausto. Oltre al Capo dello Stato, i ragazzi pontini hanno conosciuto anche le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla deportazione. Un'esperienza che ha toccato gli studenti coinvolti sin dalle prime fasi del progetto, iniziato lo scorso ottobre sotto la guida di Antonio Fasolo. Quest'ultimo, che ha curato anche la regia del video vincitore del concorso, ha spiegato come dapprima si sia dedicato con i ragazzi alla lettura scenica delle opere di Primo Levi, con anche momenti di musica e poesia. Successivamente si sono dedicati all'analisi delle testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah, anche con incontri con alcuni dei superstiti. Da qui la realizzazione di un video di 40 minuti, confluiti poi nei 5 intensi minuti del video "Le voci di Radio Europa". Antonio Fasolo ha spiegato come il suo obiettivo fosse «far vivere la storia ai ragazzi, non soltanto raccontarla. Per farli arrivare a comprendere davvero attraverso le loro emozioni». Anche le professoresse del Da Vinci, attraverso la pagina Facebook dell'Istituto, hanno sottolineato di sentirsi onorate per aver potuto partecipare a questo "per ricordare, per essere testimoni e soprattutto per continuare a scrivere e a raccontare storie, perché la parola moltiplichi il potere della Memoria».

Ranjitha Mancini
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Il Messaggero