Monumento di Monticchio all'asta l'appello: «Non vendetelo ai privati»

Monumento di Monticchio all'asta l'appello: «Non vendetelo ai privati»
LA FONDAZIONE CAETANI Un monumento naturale da salvare. Questa volta a lanciare l'appello alle istituzioni locali e regionali è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA FONDAZIONE CAETANI

Un monumento naturale da salvare. Questa volta a lanciare l'appello alle istituzioni locali e regionali è la Fondazione Roffredo Caetani. La richiesta è che intervengano concretamente per evitare che le due aree di Monticchio, nel territorio di Sermoneta, finite all'asta di un fallimento vengano acquisite da privati. Una corsa contro il tempo. La vendita senza incanto è stata fissata al 10 maggio prossimo: prezzo base a 319.695 euro per la piena proprietà del vecchio opificio di via Monticchio 61 e della circostante area naturalistica, superficie complessiva circa 20 ettari. «La salvaguardia dell'area del monumento di Monticchio e della cava adiacente all'abbazia di Valvisciolo attraverso la loro acquisizione al patrimonio pubblico ha spiegato la Fondazione - è un obiettivo necessario per recuperare un pezzo di questo territorio, riqualificarlo e valorizzarlo, anche per la vicinanza al Giardino di Ninfa». Già negli anni passati la Fondazione ha promosso presso la Regione un coordinamento dei monumenti naturali della pedemontana (lago di Gulianello, Torrecchia, Ninfa, Monticchio, Fosso Brivolco e San Martino) allo scopo di una migliore valorizzazione. «La Fondazione ha dichiarato il presidente Tommaso Agnoni - ha cercato di scongiurare che porzioni di territorio vengano gravate da pesanti servitù e la vendita all'incanto dell'area rischia di innescare ipotesi di interventi che non tengono conto della vocazione della zona». Per Agnoni, «le potenzialità espresse dal consistente numero di visitatori del Giardino di Ninfa vanno indirizzate verso una forma di economia sostenibile, che ne valorizzi storia, cultura, enogastronomia». «Continuiamo a sostenere ha concluso quanto già iniziato dal compianto geologo Giancarlo Bovina, già collaboratore della Fondazione per la realizzazione del Pantanello, pronti a impegnarsi nell'attività di tutela e valorizzazione di quell'area da lui avviata».
R.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero