Primi mal di pancia nel Movimento: il 28% degli elettori grillini è deluso

Primi mal di pancia nel Movimento: il 28% degli elettori grillini è deluso
ROMA Qualche mal di pancia. Un po’ di dubbi e incertezze. Qualche corposo fastidio. All’interno della base elettorale dei Cinquestelle l’avvio del nuovo governo...

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ROMA Qualche mal di pancia. Un po’ di dubbi e incertezze. Qualche corposo fastidio. All’interno della base elettorale dei Cinquestelle l’avvio del nuovo governo giallo-verde non passa indenne, anche se non apre laceranti contraddizioni. Tra gli elettori che il 4 marzo hanno apposto la croce sul simbolo di movimento, oggi la stragrande maggioranza ripeterebbe quella scelta (72%).

Il restante 28%, invece, è attraversato da diverse incertezze. In questo magma troviamo almeno tre differenti pulsioni. L’11% abbandonerebbe la nave pentastellata per approdare ad altri lidi. Di questi solo il 2% tornerebbe a votare Pd, mentre il 9% emigrerebbe sulle coste salviniane. Il restante 17% si suddivide, a sua volta, in due tipologie differenti. Una parte (il 7%) potrebbe decidere di rifugiarsi nell’astensione. Il restante 10%, invece, per il momento si colloca in una sorta di limbo: non più convinto della scelta pentastellata, ma indeciso se cambiare bandiera.
Il blocco sociale di riferimento che sorregge l’esperienza pentastellata mantiene la sua dimensione di popolo composito. Al suo interno una quota maggioritaria di elettori (il 41%) ritiene M5s un agglomerato politico che fa riferimento, con forme innovative, ai temi della sinistra.

LE DISTANZE
Una quota minoritaria, il 29%, giudica il movimento espressione di un portato di destra, mentre il 30% giudica il Movimento estraneo a entrambe le vecchie culture. Il portato di questa complessità identitaria genera, all’interno del corpo elettorale grillino, reazioni differenti. Il 31% degli elettori, infatti, inizia ad avvertire qualche disagio di fronte a questa esperienza di governo giallo-verde e inizia a sottolineare la distanza tra lo spirito originario del movimento e la sua traduzione concreta nelle scelte dell’esecutivo (un livello di disagio che supera la soglia del 40% tra gli elettori pentastellati che ritengono il movimento un’espressione della sinistra).
La maggioranza assoluta degli elettori grillini, tuttavia, non ravvisa particolari distanziamenti dallo spirito originario (67%) e conferma il sostegno al nuovo esecutivo. Ancora più granitica è la posizione degli elettori grillini nel giudicare il livello di tasso di cambiamento rappresentato dal movimento fondato da Beppe Grillo. Per l’82% dei supporter attuali la spinta al cambiamento è del tutto intatta.

L’esperienza del nuovo governo è ai primi passi. Il sostegno della base elettorale pentastellata è, per ora, molto forte, anche se non privo di contraddizioni. Il mondo in cui affonda le radici M5s è un coacervo di pulsioni ed esperienze differenti. È un magma, un rassemblement disgustato dalla vecchia politica, in cui si confrontano esperienze e dinamiche differenti. Proprio per tali ragioni, di fronte all’esperienza di governo, la dialettica interna, ma anche i mal di pancia, sembrano destinati a diventare un tratto peculiare del modo pentastellato di accompagnare e sostenere l’esperienza di governo.

*Direttore SWG
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Il Messaggero