False fatturazioni sequestrati beni per mezzo milione a un imprenditore di Formia

False fatturazioni sequestrati beni per mezzo milione a un imprenditore di Formia
False fatture per evadere l'iva. Ammonta a mezzo milione di euro il sequestro di beni a un imprenditore di Formia, il cui giro truffaldino è stato scoperto dal gruppo...

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False fatture per evadere l'iva. Ammonta a mezzo milione di euro il sequestro di beni a un imprenditore di Formia, il cui giro truffaldino è stato scoperto dal gruppo della Guardia di Finanza di Formia. I militari hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dal Gip del Tribunale di Cassino, su richiesta della Procura, nei confronti di una cooperativa di Formia che si occupa del settore dei trasporti di merce su strada e del suo rappresentante legale, M.T. un 60enne residente a Spigno Saturnia, il quale ha addotto la scusante di aver provveduto alla sistematica elaborazione di fatture false al fine di preservare i posti di lavoro dei suoi dipendenti, che al contrario avrebbe dovuto licenziare. Numerosi i beni colpiti dalla misura cautelare: dai conti correnti ai fabbricati, dai terreni ai mezzi aziendali. Le indagini sono partite da una verifica fiscale effettuata nei confronti della cooperativa formiana ed hanno smascherato una frode fiscale messa in atto in cinque anni, dal 2014 al 2018. Il 60enne aveva emesso, in maniera costante nel tempo, circa 1200 fatture false, che in seguito sono anche state contabilizzate e inserite nella dichiarazione fiscale con il preciso scopo di ottenere un illecito risparmio sull'iva pari ad oltre mezzo milione di euro. Nel corso dei controlli gli investigatori agli ordini del Tenente Colonnello Luigi Galluccio, hanno rinvenuto anche una pressa tampografica che serviva proprio alla predisposizione di fatture per operazioni commerciali fittizie. Il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cassino per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.


Giuseppe Mallozzi
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Il Messaggero