Quando Papa Francesco lanciò l’appello, «aprite i conventi agli immigrati» la risposta fu assai deludente. Fu offerta una disponibilità per soli 15 mila posti a fronte delle...
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Sono storie di ieri gli imbarazzi del Vicariato. Le accuse di monsignor Pietro Sigurani, il coinvolgimento di Tiziano Zuccolo, dipendente de La Cascina e al tempo stesso responsabile dell’Arciconfraternita. L’amicizia con Luca Odevaine, il patto non scritto, «che nun se move d’un millimetro», per dividersi i 30 milioni l’anno destinati dal Campidoglio all’emergenza.
Mentre a livello nazionale nel 2015 è prevista una spesa di un miliardo di euro. Da tempo in Campidoglio vige la tradizione per cui l’assessore alla Casa è un socialista, quello alle Politiche sociali un «tecnico» di estrazione cattolica. All’inizio l’emergenza scorreva su due binari distinti. I senza-casa e il recupero dei tossicodipendenti. Poi l’assessorato alle politiche sociali ha preso il volo. Ha spalancato le braccia: sulle coste italiane erano apparsi gli immigrati, le vittime a tutto tondo di questa brutta storia italiana.
La Procura di Roma più volte ha tentato di vederci chiaro. Le Asl chiudevano le strutture religiose perché considerate inadeguate. Umidità, muffa, materiali infiammabili, letti nei corridoi perché le stanze non bastavano a ospitare tutti. Durante la tormentata gestione Alemanno, l’ex direttore alle Politiche abitative Raffaele Marra, un ex finanziere, osò mettere il naso nelle convenzioni firmate con l’Arciconfraternita. Affitti per centinaia di migliaia di euro per locali fatiscenti.
Uno di questi era il residence Orsa Maggiore, a Torre Angela, in via Giuseppe Toraldo 120. Tre incendi uno dietro l’altro, varie denunce per presunti abusi edilizi, sigilli apposti e rimossi. Per la cronaca il residence di cui parliamo è lo stesso dove nell’inverno scorso è scoppiata la rivolta contro i rom. Costo per il mantenimento di 27 nuclei familiari: 462.144 mila euro l’anno. E l’inchiesta? Archiviata. Al netto dell’opera meritoria, del senso di umanità e dello spirito di solida che pure animava Arciconfraternita, Domus Caritatis e il Consorzio Casa della solidarietà (Cl) hanno continuato a spartirsi i finanziamenti incassando per ogni ospite 40 euro al giorno.
LA MANNA Dinanzi alla manna che sbarcava dal mare non si poteva restare con le mani in mano.
Il Messaggero