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Se pensiamo di poter sconfiggere i clan locali soltanto con le attività repressive e le operazioni di polizia abbiamo già perso in partenza la battaglia: i gruppi criminali a Latina si cibano, come hanno dimostrato le indagini, di omertà, sudditanza psicologica e soggezione, rifiuto di collaborare con le istituzioni, una subcultura mafiosa che va scardinata per non rendere inutile il lavoro investigativo che stiamo facendo. Un messaggio chiaro quello che il dirigente della Squadra mobile di Latina Giuseppe Pontecorvo lancia nel corso dell'evento in streaming organizzato in occasione della XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, dal Comune di Latina con il patrocinio di Avviso Pubblico. Un dibattito al quale hanno partecipato il vice Sindaco e Assessora alla Sicurezza Maria Paola Briganti, il sociologo e scrittore Marco Omizzolo, don Francesco Fiorillo, referente di Libera Contro le Mafie per la provincia di Latina e Roberto Montà, presidente di Avviso pubblico, rete nazionale degli enti locali antimafia.
«Qui ci sono una serie di organizzazioni strutturate sul territorio spiega Pontecorvo a base familiare, autoctone e senza alcun collegamento con le mafie tradizionali».
Oggi le inchieste portate avanti dalla Procura e dalla Squadra Mobile sembrano avere quasi azzerato i vertici dei clan locali ma questo è vero soltanto in parte. Perché appena poche settimane fa un video diffuso sui canali social inneggiava al poter dei clan auspicando la liberazione di coloro che sono detenuti.
«Bisogna prendere coscienza della realtà ammonisce il capo della Mobile noi abbiamo eseguito numerose operazioni e ne porteremo a termine molte altre ma la sconfitta vera di queste organizzazioni passa attraverso il concorso di tutti: non è un problema di polizia o almeno non solo questo: fino a quando ci saranno omertà e soggezione non saremo in grado di scardinare del tutto questo sistema. Io ho fatto una scelta di vita professionale ma questa deve essere una scelta di vita per tutti».
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Il Messaggero