Giudice di pace nel caos: interviene del Ministero

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GIUSTIZIA
Ha richiamato l'attenzione del Ministero della giustizia la lettera con la quale il commissario straordinario dell'Ordine degli avvocati di Latina Giacomo Mignano ha denunciato al presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti le condizioni nelle quali versa l'Ufficio del giudice di pace, un vero far west sottolinea Mignano con la totale disapplicazione del Protocollo sull'organizzazione del lavoro sottoscritto nel luglio dello scorso anno sulle modalità telematiche di inoltro degli atti e il mancato rispetto di tutte le norme sul distanziamento legate alla fase della pandemia. Quotidianamente nell'edificio di via Vespucci si forma una fila di 50/60 persone che corre dal piano terra fino al terzo piano lungo le scale nei corridoi dell'edificio con tempi di attesa per accedere a quella che è ormai un'unica cancelleria (penale e civile) di non meno di un'ora e mezza. E per ottenere il rilascio della copia di una sentenza bisogna aspettare almeno sei mesi. Siamo giunti al punto di non ritorno ha scritto il rappresentante del foro pontino chiedendo interventi per una immediata inversione di tendenza rispetto a una inconcepibile deriva nella quale l'ufficio è precipitato. La denuncia sembra avere colto nel segno visto che dalla segreteria del Ministero hanno richiesto ulteriori chiarimenti e che già ieri è partita da Latina una risposta con tanto di documenti allegati incluso quel Protocollo che sta funzionando in decine di uffici italiani tranne che a Latina. Questa situazione deve finire sottolinea Mignano l'obiettivo adesso è quello di far funzionare il giudice di pace che deve essere un servizio efficiente per gli avvocati e per gli utenti e smetterla di essere la zavorra del sistema giudiziario del capoluogo. Anche il presidente del Tribunale ha raccolto la denuncia e recepito la richiesta del foro pontino convocando per lunedì 1 febbraio un incontro al quale parteciperanno, oltre al commissario dell'Ordine, il vice presidente del Palazzo di giustizia Antonio Masone, il dirigente della Cancelleria e il coordinatore dell'Ufficio del giudice di pace.

Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero