Violenza allo scalo: Dragos davanti al giudice, tanti i punti da chiarire

Violenza allo scalo: Dragos davanti al giudice, tanti i punti da chiarire
Violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e sequestro di persona. Sono questi i reati contestati a Daniel Dragos Marcu, 31 anni, di origini rumene, in...

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Violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e sequestro di persona. Sono questi i reati contestati a Daniel Dragos Marcu, 31 anni, di origini rumene, in Italia da quando aveva una ventina d'anni. E' accusato di aver stuprato una ragazza di 16 anni e di aver tramortito con un pugno il fidanzato che ha 18 anni da pochi mesi. La coppia di fidanzati vive a Latina Scalo, così come il presunto stupratore, che però non ha ammesso davanti alla polizia di aver commesso quell'orrore. Ora è in carcere, ieri mattina ha incontrato il suo avvocato, Adriana Anzeloni, oggi sarà davanti al giudice per le indagini preliminari Mario La Rosa per la convalida del fermo. L'interrogatorio è fissato per le 10,30, l'indagato potrebbe ovviamente avvalersi della facoltà di non rispondere, ma è più probabile che decida di parlare e di raccontare la sua versione dei fatti.


LA RICOSTRUZIONE
Già, i fatti. Sono molti i punti oscuri in questa storia e pochi quelli fermi. Di certo è una vicenda terribile, una notte da incubo per una ragazzina che è poco più che una bambina e per il suo giovane fidanzato. Una delle certezze, almeno allo stato attuale, è la modalità in cui è avvenuto l'incontro tra la coppia e Daniel Marcu. L'uomo viveva fino a pochi giorni fa in un monolocale a Latina Scalo, in via Dormigliosa, la settimana scorsa cerca il suo avvocato, lo chiama per chiedere un consiglio: il padrone di casa lo ha mandato via, hanno litigato, vuole sapere cosa fare, se c'è un modo per opporsi e tornare in quel minuscolo alloggio. Di fatto Marcu non ha più un posto in cui stare, così raggiunge l'ex zuccherificio di Latina Scalo in via delle Industrie, un casermone rosso mattone ormai diventato un rudere, ristrutturato con i soldi pubblici e dopo una lunga serie di vicissitudini e il fallimento della Società logistica merci, tornato all'abbandono e al degrado. Quello, decide Daniel Marcu, sarà il riparo per la notte, si prepara un giaciglio di fortuna e fuma crack.

È in quel momento che arrivano i due ragazzi più giovani, sono a bordo di una minicar, sembra siano arrivati lì seguendo un'app che individua i siti abbandonati della zona, la nuova moda nelle notti spericolate dei ragazzi: incursioni e sfide nei palazzi «proibiti». Chissà se è questo il motivo che ha spinto la giovane coppia a varcare il cancello dell'ex zuccherificio e salire al primo piano della struttura. Di fatto i racconti sembrano collimare: siamo andati lì e abbiamo incontrato un ragazzo che fumava crack. Da qui in poi le ricostruzioni si allontanano, si fanno fumose, involute, hanno alcuni punti di contatto poi si allontanano di nuovo. Solo le indagini, le verifiche strumentali, l'analisi dei tabulati degli smartphone dei ragazzi, potranno dare risposte più precise.


Tra i punti da chiarire il percorso che hanno fatto Marcu e la sedicenne a bordo della minicar, un percorso lungo e strano: Latina Scalo, Cisterna, Cori. Perché, cosa è successo in quelle ore, quanto è durato il sequestro? Gli orari, gli spostamenti e le comunicazioni avvenute tra i protagonisti di questa storia saranno fondamentali per consentire agli inquirenti di ricostruire i dettagli di quella terribile notte.
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Il Messaggero