Da ragazzina sognava di rappresentare le tragedie greche e Pirandello, poi ha fatto una lunga gavetta in tv come ”spalla” comica di Maurizio Crozza e oggi che ha 33...
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Occhi azzurrissimi, viso luminoso e una grazia innata, Eleonora interpreta Valeria, la ricercatrice che lavora in Norvegia ed è madre single di tre figli avuti da altrettanti uomini di nazionalità e religione diverse. Di lei Checco s’innamora perdutamente. Per lei, tingendosi il pizzetto di biondo, impara a comportarsi da uomo ”civilizzato” come e più di un vero nordico. E arriva perfino a mettere in discussione la sua difesa ostinata del posto fisso. L’attrice, scoperta dal comico pugliese e dal regista Gennaro Nunziante, si gode questo momento magico.
Cominciamo dall’inizio: com’è arriva sul set di Quo vado?
«Dopo quattro provini davanti a Nunziante, ne ho affrontato un quinto improvvisando con lo stesso Zalone. Non mi aspettavo niente, per l’ansia non ho voluto nemmeno sapere quante altre attrici erano in lizza e me ne sono andata a casa. Ma la sera stessa Checco mi ha chiamato per dirmi che il ruolo era mio. Non posso descrivere la mia gioia».
Come si spiega il successo mostruoso del film?
«Zalone è capace di leggere la realtà in tutti i suoi strati, è un uomo molto colto e il primo a prendersi in giro. E ha una carica umana straordinaria».
Come l’ha manifestata sul set?
«Coinvolgendo tutti, curando i minimi dettagli e dando prova di grande generosità. Giravamo tra gli orsi nel freddo polare delle isole Svalbard, in Norvegia, e una sera è riuscito a far riaprire un supermercato chiuso da ore per poter cucinare una cena colossale in onore della troupe e dei ricercatori del Cnr che ci ospitavano. La gente lo ama tanto perché si sente amata da lui».
Cosa le ha insegnato l’esperienza con Crozza?
«La giusta misura e la capacità di stare in scena accanto a un grande comico: né troppo indietro né troppo in evidenza. Con Maurizio che imitava Mentana facevo la Sarchioni, quando lui si trasformava in Berlusconi ero la Pascale e ho interpretato altri sketch nella sua trasmissione Crozza nel paese delle meraviglie. Mi sono tanto divertita».
Quando ha cominciato a fare l’attrice?
«Al liceo nei gruppi amatoriali di teatro. Poi mi sono laureata a Bologna in comunicazione con indirizzo semiotico e sono andata a Milano per frequentare la scuola Paolo Grassi».
Pensa che il successo di “Quo vado?” darà una svolta alla sua carriera?
«Non lo so, da brava emiliana tengo i piedi per terra e aspetto di vedere cosa succederà. Intanto mi godo questo momento di popolarità improvvisa in cui anche i parenti stretti mi chiedono aneddoti su Zalone».
Intende continuare nel cinema?
«Perché no. Fino a ieri l’avevo sottovalutato pensando al teatro. Ora voglio approfondire questo linguaggio per me inedito. Io, che andavo pazza per i film d’autore di nicchia, ho scoperto la commedia ma so che ho ancora tanto da imparare».
Cosa le è rimasto dell’esperienza nel film?
«Non posso dimenticare il divertimento continuo e il freddo indescrivibile del Polo Nord. Ho ancora le tute termiche che indossavo sul set e il cappellino che mi ha regalato Checco».
E’ sposata, fidanzata, sola?
«Attualmente sono single, forse non ho ancora capito che tipo d’uomo mi piace. Nel passato ho avuto dei ragazzi molto più problematici di Checco...».
Nella realtà si innamorerebbe di uno come Zalone?
«Non credo. Ma vorrei averlo vicino: stare con una bella persona come lui fa bene alla salute». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero