Dal Colosseo a Ostia antica, ecco la nuova "mappa" dell'archeologia

Dal Colosseo a Ostia antica, ecco la nuova "mappa" dell'archeologia
Dal Colosseo all’Appia Antica, passando per il Museo nazionale romano e Ostia, la nuova mappa dell’archeologia capitolina è pronta. La si attendeva da oltre due...

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Dal Colosseo all’Appia Antica, passando per il Museo nazionale romano e Ostia, la nuova mappa dell’archeologia capitolina è pronta. La si attendeva da oltre due mesi, da quando cioè la riforma dei Beni culturali, voluta dal ministro Dario Franceschini, lanciava il rivoluzionario sistema di “spacchettamenti” e “accorpamenti” del patrimonio. I confini per la gestione dei monumenti e dei siti statali sono stati ridisegnati. La cosiddetta “perimetrazione” delle competenze è ormai sul tavolo dei vertici del Collegio Romano, con il risultato che la Soprintendenza archeologica di Roma (sempre speciale e autonoma), non altro che la più importante d’Italia insieme a quella di Pompei, ha ora la sua nuova scacchiera. Lo schema di decreto è scritto nero su bianco, dopo settimane di audizioni e tavoli tecnici, pronto al confronto ora con le rappresentanze sindacali.

 
Passaggio chiave, questo, per approdare in tempi brevi alla pubblicazione del bando internazionale per la nomina dei nuovi direttori dei siti autonomi. Di fatto, la riforma Franceschini, al centro di un animato dibattito tra addetti ai lavori in queste ore, entra nel vivo. Vediamo nel dettaglio. I confini della Soprintendenza di Roma includeranno Colosseo, Foro romano e Palatino, insieme al patrimonio del centro storico definito dalla cerchia delle Mura Aureliane e corrispondente al sito Unesco. Traguardo che stava molto a cuore al soprintendente Francesco Prosperetti, che può così tenere sotto la sua ala i siti più remunerativi (vedi il Colosseo blockbuster da 50milioni di euro l’anno) e prestigiosi come la Domus Aurea e le Terme di Caracalla.

DODICI SITI

Sciolto il dilemma sul territorio extra moenia. Alla Soprintendenza[/FORZA-RIENTR] restano in consegna dodici siti (Arco di Malborghetto, Basilica di Porta Maggiore, Deposito pleistocenico della Polledrara, Fontana di Anna Perenna, Ipogeo degli Ottavi, Mausoleo “La Celsa”, Mausoleo di Sant’Elena, Necropoli di Villa Doria Pamphilj, Parco Archeologico di Crustumerium, Gabii, Villa del Cimitero Flaminio, Villa di Livia). Confermato l’assetto del nuovo Museo Nazionale Romano, pronto alla gestione autonoma con le quattro sedi (Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi). I confini del Parco archeologico dell’Appia Antica, orfano della Soprintendenza nella nuova gestione autonoma, coincideranno con quelli dell’ente Parco regionale, ma il direttore nominato dal ministero col bando internazionale guiderà il progetto di valorizzazione dell’intera strada consolare da Roma a Brindisi. Il polo della Regina Viarum, oltre ai monumenti sul tratto demaniale, includerà il complesso di quattro Acquedotti, le Tombe della via Latina, l’Antiquarium di via Lucrezia Romana, la Villa dei Quintili e quella dei Sette Bassi. Il perimetro gestionale del nuovo Parco di Ostia Antica (autonomo) prevede i complessi di Isola Sacra e dei Porti di Claudio e Traiano (compreso il Museo delle Navi, chiuso da anni). Saldo nella sua autonomia il Museo Etrusco di Villa Giulia, mentre a Tivoli il nuovo polo autonomo raggrupperà le Ville Adriana e d’Este, il Santuario di Ercole e il Mausoleo dei Plauzi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero