ROMA - Qualcuno in rete le ha già chiamate le moschettiere del re. Almeno fino a quando sembravano quattro e non sei come hanno invece svelato i risultati finali. ...
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Salma Al-Oteibi, Hinuwf Al-Hazmi, Mona Al-Emery, Fadhila Al-Attawy, Lama Al-Suleiman e Rasha Hefzi: sono queste le prime elette nella storia saudita. Cinque pioniere che si sono imposte in un villaggio della città santa di La Mecca, a Jawf, Tabuk e nella più aperta Gedda. Hanno sottratto il monopolio della politica agli uomini e sono diventate le prime consigliere comunali della storia di un Paese famoso per essere l’unico al mondo a vietare alle donne di guidare.
Anche se a candidarsi erano state oltre 900, alla vigilia del voto erano davvero poche quelle che credevano di avere una chance. Alcune davano la sconfitta per scontata, ma appendevano la loro possibilità di entrare in politica alle parole del re. I consigli comunali - gli unici per i quali, dal 2005, i sauditi possono votare - sono infatti solo parzialmente elettivi e un terzo dei seggi viene assegnato dal governo, rigorosamente di nomina regia. Del resto, se le donne hanno potuto partecipare a queste elezioni, nella doppia veste di elettrici e candidate, è solo grazie alla volontà del defunto re Abdullah. «Un sovrano illuminato»”, lo hanno definito più candidate, ricordandolo come il riformista che ha aperto al gentil sesso la strada della politica.
Fu lui, nel 2013, a nominare trenta donne nel Maglis al-Shura, l’Assemblea nazionale con poteri esclusivamente consultivi. E fu sempre lui a promettere alle donne il diritto di voto. «Un riformista sì, ma anche un pragmatico che ha capito i cambiamenti socio-economici a cui sta andando incontro questa petromonarchia che fatica a mantenere gli stessi standard di vita con un prezzo del petrolio così basso. Abbiamo bisogno che le donne inizino a lavorare» ha detto Amal, una dottoressa candidata a Riad, secondo la quale l’emancipazione femminile dipende dall’evoluzione economica del regno.
«CI HANNO OSTACOLATO»A pensarla così è anche una delle vincitrici, Lama Al-Suleiman, do[/FORZA-RIENTR]nna che già nel 2005 aveva fatto storia divenendo la prima eletta nel consiglio direttivo di una camera di commercio, quella di Gedda, dedicata, caso vuole, a Khadija, la moglie del profeta Maometto famosa per le sue doti da imprenditrice. «Sono molte le sfide che dobbiamo affrontare.
Il Messaggero