Droga in casa al momento dell'arresto: condannato Battello

 Processo con rito abbreviato e un'altra pesante condanna, quattro anni di carcere, per Cristian Battello detto Schizzo' arrestato l'ultima volta in ordine di...

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 Processo con rito abbreviato e un'altra pesante condanna, quattro anni di carcere, per Cristian Battello detto Schizzo' arrestato l'ultima volta in ordine di tempo il 17 febbraio scorso insieme ad altre 18 persone nell'ambito dell'operazione Reset' che ha decapitato il clan Travali. Nel procedimento di ieri mattina il 33enne era accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giorno degli arresti per Reset', indagine nella quale le accuse a carico degli indagati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, numerose estorsioni aggravate dal metodo mafioso ed un omicidio, aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa quando gli agenti della Squadra mobile di Latina si sono presentati a casa sua per una perquisizione Battello ha deciso di consegnare spontaneamente la droga che aveva, 45 grammi di cocaina ed aveva anche spiegato che la droga era esclusivamente per uso personale. In quel momento, oltre all'ordinanza cautelare per gli altri reati, a suo carico è stato aperto anche un procedimento per detenzione a fini di spaccio che è arrivato ieri in udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone.

Il legale del 33enne, l'avvocato Fabrizio D'Amico, ha chiesto e ottenuto che il ragazzo fosse giudicato con il rito abbreviato per poter beneficiare dello sconto di un terzo della pena. Il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha chiesto una condanna a otto anni di carcere ma il giudice al termine della camera di consiglio, ha risotto la pena a quattro anni. Tra i numerosi precedenti di Battello c'è anche una condanna a due anni e quattro mesi di carcere per un episodio avvenuto ad Aprilia a ottobre 2019 quando a bordo di una moto aveva forzato un posto di blocco dei carabinieri e quando questi lo avevano raggiunto e fermato li aveva minacciati di morte mentre i residenti del quartiere, per spalleggiarlo e impedire l'arresto, avevano iniziato a lanciare oggetti contro i militari. Una scena immortalata da un video che è stato prodotto come prova nel processo a suo carico per resistenza a pubblico ufficiale.


Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero