Reset supera la prova del Riesame: accuse confermate dai giudici

Reset supera la prova del Riesame: accuse confermate dai giudici
L'INCHIESTAResta valida la ricostruzione fatta dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia che ha portato il 17 febbraio scorso all'arresto di 19 persone...

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L'INCHIESTA
Resta valida la ricostruzione fatta dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia che ha portato il 17 febbraio scorso all'arresto di 19 persone appartenenti al gruppo criminale Travali nell'ambito dell'operazione denominata Reset condotta dalla Squadra mobile di Latina.

Ieri mattina il Tribunale del Riesame di Roma ha infatti sciolto la riserva sui ricorsi presentati nell'udienza di venerdì dai legali dei fratelli Angelo e Salvatore Travali, considerati i leader del sodalizio, Francesco Viola e Fabio Benedetti chiamati a rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, estorsioni aggravate anch'esse dal metodo mafioso e omicidio, aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa. I giudici della libertà hanno respinto le istanze degli avvocati Giancarlo Vitelli e Sandro Marcheselli, che sollevavano dubbi su alcune contestazioni, a loro avviso prive di oggettivi riscontri derivate dalle dichiarazioni dei pentiti Renato Pugliese e Agostino Riccardo, confermando dunque tutte le accuse contenute nell'ordinanza cautelare emessa del gip di Roma Andrea Fanelli. Non ha invece presentato ricorso al Riesame Costantino Cha Cha Di Silvio, zio dei Travali e padre di Pugliese.
I PENTITI
Dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia gli investigatori hanno ricostruito l'organizzazione che a partire dal 2015 si era conquistata il monopolio dello spaccio di droga non soltanto a Latina ma anche in qualche altro comune, monopolio difeso a forza di intimidazioni e l'uso delle armi. A gestirla i fratelli Angelo e Salvatore Travali nonostante fossero detenuti che si rifornivano da Gianluca Ciprian per la cocaina, Luigi Ciarelli per l'hashish e Valerio Cornici e Alessandro Zof, per la marijuana.
Sempre ieri mattina il Tribunale del Riesame che venerdì ha anche acquisito agli atti su del pubblico ministero Luigia Spinelli l'informativa della Squadra Mobile sul videoclip rap girato in Q4 che inneggia alle imprese criminali del gruppo e lancia messaggi intimidatori ha discusso i ricorsi delle altre persone colpite da ordinanza cautelare: Giuseppe Travali, Alessandro Zof, Giovanni Ciaravino, Ermes Pellerani, Alessandro Anzovino, George Valeriu Cornici e Valentina Travali, l'unica che si trova agli arresti domiciliari.

La Travali peraltro compare nel filmato diffuso sul web sul web tra sabato e domenica e poi rimosso dagli uomini della Questura. Anche nell'udienza di ieri la difesa, rappresentata tra gli altri dagli avvocati Giancarlo Vitelli, Francesco Vasaturo, Alessia Vita e Oreste Palmieri, ha sottolineato come circostanze ed episodi attribuiti ai componenti del sodalizio dai pentiti non trovino effettivi e ulteriori riscontri. I giudici si sono riservati una decisione ma alla luce del precedente pronunciamento appare probabile che anche in questo caso respingano le richieste dei legali confermando la validità dell'ordinanza cautelare e la ricostruzione delle imprese criminali del gruppo proposta dai magistrati dell'Antimafia.
Elena Ganelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero