Amministratore accoltellato, la psicosi dello sconosciuto

Amministratore accoltellato, la psicosi dello sconosciuto
L'INDAGINE Il giovane che venerdì pomeriggio ha accoltellato l'amministratore di condominio in via della Pescara non ha ancora un nome e un volto. È solo un'ombra in chiaroscuro...

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L'INDAGINE
Il giovane che venerdì pomeriggio ha accoltellato l'amministratore di condominio in via della Pescara non ha ancora un nome e un volto. È solo un'ombra in chiaroscuro nelle immagini di videosorveglianza del bar davanti al quale ha sferrato tre colpi di coltello al cuore, all'addome e al braccio del quarantenne. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Perugia, diretti dal maggiore Pierluigi Satriano e coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi, proseguono serrate e nel riserbo, in attesa di sentire la versione della vittima, che ancora non è uscita dalla terapia intensiva post operatoria cardiochirurgica.

Gli inquirenti stanno ascoltando alcuni testimoni e hanno parlato con difficoltà con la fidanzata dell'amministratore, ancora scioccata dall'aver assistito inerme alla violenza esplosa dopo una lite tra il quarantenne e il suo aggressore. Forse una battuta inopportuna, una discussione con l'amministratore che da anni si batte contro i balordi nel quartiere - e che quindi non ne ha paura - e la reazione del giovane, sembra un magrebino appena diciottenne, sempre che non fosse falsa la carta d'identità consegnata alla barista per acquistare le sigarette. E se non bastasse la follia del gesto, il coltello che scappa fuori dalla tasca solo per aver ragione in un confronto, appare inquietante il particolare che si sta facendo avanti e cioè che i due non si conoscessero.
All'inizio nel quartiere, infatti, circolava la voce che potesse trattarsi di un ex inquilino che l'amministratore aveva allontanato dal condominio in nome della sua battaglia a spaccio e degrado, come successo già in diverse occasioni. Ma invece adesso emerge la possibilità che i due non si fossero mai visti prima. Quindi non una lite dovuta a loro precedenti personali, a scontri pregressi, ma una violenza ancora più immotivata e spaventosa. In pratica, si insiste nel quartiere, chiunque avrebbe potuto essere al posto del quarantenne, prendersi tre coltellate per un'occhiataccia. E non avere la sua fortuna.
Perché i medici del Santa Maria della misericordia, prima al pronto soccorso e poi nella sala operatoria con l'equipe del cardiochirurgo Davide Di Lazzaro, hanno fatto un mezzo miracolo, riparando la lesione al ventricolo che poteva essere fatale. Però l'uomo è ancora ricoverato in terapia intensiva, nonostante le voci scorrette circolate ieri in giornata, a causa di versamento pleurico per cui i dottori hanno ritenuto opportuno ritardare ancora il trasferimento in reparto, tra i fuori pericolo.

Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero