Chissà se l'ispirazione al consigliere comunale di Pescara futura, Adriano Scurti, è nata pensando ad un celebre scritto di Oriana Fallaci, quella Lettera a un...
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LA CROCIATA
Levata di scudi anche da parte dei Giovani democratici, che definiscono «riprovevole, vergognosa e politicamente strumentale la colpevolizzazione culturale e morale delle donne che scelgono di interrompere la propria gravidanza, parlando di vittime come si trattasse di un omicidio». Critiche legittime, se non fosse che, per paradosso, la mozione di Scurti ha avuto anche i voti a favore di esponenti del centrosinistra quali Cuzzi, Catalano, Sclocco e Frattarelli.
Sull'altra sponda del fiume, dalle colonne on-line della Porzione, pubblicazione vicina a Curia e gruppi cattolici, si sottolinea che l'iniziativa del consigliere comunale trae spunto da una legge che obbligava i Comuni con più di 15 mila abitanti a piantare un albero per ogni nuovo nato. L'idea di Scurti non sarebbe altro che una richiesta «della medesima sensibilità nei confronti dei bambini mai nati». Restano le difficoltà di attuazione dell'interruzione di gravidanza. Nella Asl cittadina la percentuale dei medici obiettori di coscienza sarebbe dell'80%. Che se fossero alberi darebbero vita a una foresta.
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Il Messaggero