Il conto alla rovescia è scattato. L'8 luglio si ritornerà in aula per il processo bis su Marco Vannini. E già emergono indiscrezioni sulle richieste dei...
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I riflettori sono accesi anche su un'altra persona. Si chiama Maria Cristina Imperato ed era la vicina di casa dei Ciontoli. Non venne mai ascoltata dai carabinieri di Civitavecchia e Ladispoli e, secondo gli avvocati dei Vannini, potrebbe fornire la sua testimonianza. «Stiamo lavorando su tutto ciò che potrebbe interessare l'Appello-bis. Non lasciaremo nulla al caso», risponde Celestino Gnazi, il legale dei genitori della vittima. Tanti, troppi dubbi sulla vicenda. Marco Vannini è stato davvero colpito in bagno? Perché la casa non è stata mai sequestrata dagli inquirenti? L'elenco dei misteri è lungo. Il luminol per rilevare le tracce ematiche non è stato effettuato. Stesso discorso per la riproduzione dello sparo che generò un suono di almeno 130 decibel, come confermato anche da Luciano Garofano, perito dei Vannini ed ex generale dei Ris.
Dai documenti relativi ai tabulati telefonici richiesti dalla magistratura dopo il decesso del ragazzo, risulta che Antonio Ciontoli fu intercettato la prima volta alle 22.29 del 18 maggio. Oltre due ore dopo il resto dei suoi familiari. Perché? Indagini approssimative o no, partirà l'appello-bis come sancito dalla Cassazione lo scorso 7 febbraio. Rischia 14 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale un'intera famiglia. Non solo l'ex 007, anche la moglie Maria Pezzillo e i figli, Martina e Federico, tutti presenti la sera dello sparo.
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Il Messaggero