Zetsche (Daimler): «Mobilità del futuro ha bisogno della terza dimensione. Guida autonoma solo per i taxi»

Dieter Zetsche, numero uno di Daimler
PARIGI – Dieter Zetsche, fino alla prossima primavera numero uno di Daimler, ne è assolutamente certo: «La mobilità del domani avrà bisogno di una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PARIGI – Dieter Zetsche, fino alla prossima primavera numero uno di Daimler, ne è assolutamente certo: «La mobilità del domani avrà bisogno di una terza dimensione». Secondo il top manager, con gli attuali volumi di traffico non c'è alternativa ad una mobilità urbana volante: «Può darsi che sia sotto terra, con dei grandi tunnnel – ha concesso riferendosi ad una delle idee di Elon Musk – o magari in aria, dove ci sono meno infrastrutture». Sui tempi Zetsche è rimasto più abbottonato e non si è sbilanciato, ma la società di Stoccarda ha investito nella tedesca Volocopter. Che sarà in grado di assicurare spostamenti aerei a zero emissioni atmosferiche ed a basse emissioni acustiche. «L'autonomia sarà inizialmente limitata, ma questa soluzione arriverà», ha precisato.



Il Ceo della casa con la Stella ha un'altra certezza: «Le batterie allo stato solido saranno pronte per le auto di serie verso la metà del prossimo decennio», ha assicurato. Si tratta di accumulatori ai quali tutti i costruttori guardano con attenzione per aumentare le prestazioni dei propri veicoli elettrici. E anche Daimler è «molto impegnata» su questo fronte. Zetsche aveva anticipato anni fa l'intenzione di trasformare la società in un «fornitore di servizi di mobilità» e sia con il car sharing griffato car2go e le relative ed aggiuntive app sia con la connettività spinta ha aperto la strada al domani degli spostamenti, soprattutto urbani. Ma il core business sarà sempre incentrato sulla produzione di auto: «Quelle di cui parliamo sono soluzioni che coprono forse il venti o trenta percento della mobilità, tra l'altro concentrata in determinate aree, soprattutto metropolitane – ha spiegato – ma ci sono ancora molti mercati, anche emergenti, da soddisfare».

La Cina è solo uno di questi: l'auto come la conosciamo adesso, insomma, farà sempre parte del futuro. Anche di quello non proprio immediato. Così come lo sarà verosimilmente il diesel, che ha un bilancio di CO2 più favorevole rispetto alla benzina. E, infatti, Zetsche ha sottolineato che «i nostri prossimi motori a gasolio saranno molto simili a quelli attuali, che già sono in grado di anticipare l'entrata in vigore delle prossime norme». Sulla sfida elettrica il Ceo di Daimler ha quasi “ringraziato” Tesla, della quale la società tedesca era stata azionista (780 milioni di dollari guadagnati con la cessione della propria partecipazione), per la sua attività pionieristica: «Ha preparato il mercato all'avvento della tecnologia elettrica. Non escludo collaborazioni con Tesla, ma in questo momento non vedo ragioni per fare accordi».


Anche la guida autonoma arriverà, ma per il top manager tedesco sarà a quanto pare limitata al solo servizio “pubblico”, cioè per i taxi. Perché la tecnologia, almeno a breve termine, è particolarmente costosa e scaricarne i costi sui privati (almeno per i livelli “superiori”) è difficile, se non impossibile. Daimler avvierà i primi test negli Stati Uniti nel corso del 2019. Sul fronte cinese, Zetsche ha confermato di essersi confrontato con Geely (nuovo socio con quasi il 10% di quote) per possibili cooperazioni strategiche più che tecniche: «Possibili collaborazioni con Volvo (di proprietà di Geely, ndr) non sono state argomento di discussione», ha garantito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero