MIKOLAJKI – Il campione del mondo in carica, Sèbastien Ogier, si è imposto negli ultimi due Rally di Polonia. Solo che quest'anno non riesce più a...
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Sull'impegnativo sterrato polacco si disputano 22 cronometrate per un totale di 316,64 chilometri a tempo con uno sviluppo complessivo di quasi 1.210 km. L'itinerario è stato rivoluzionato: solo 4 frazioni sono identiche a quelle del 2015. Domani (giovedì) la prima speciale. Gli equipaggi al via sono una settantina, incluso quello italiano composto da Lorenzo Bertelli e Simone Scattolin (Ford Fiesta RS), reduce dal rocambolesco ritiro in Sardegna (finora solo due gare portate a termine: tre ritiri e una mancata partecipazione in Portogallo per l'infortunio a Bertelli).
Hyundai ha vinto due delle ultime tre tappe iridate: con Hayden Paddon in Argentina (poi due incidenti e altrettanti ritiri) e con Thierry Nueville in Italia. In mezzo, il trionfo portoghese di Chris Meeke che pur non frequentando assiduamente quest'anno il World Rally Championship ha piazzato il “muso” della Citroën DS3 davanti a quelli delle VW Polo (in marzo l'ultimo successo quando Latvala ha vinto il Rally del Messico) e delle i20 degli avversari.
Anche se formalmente la “partita” non è ancora chiusa (fra i costruttori Volkswagen ha 178 punti, Hyundai 108 ed M-Sport 90), l'attenzione è rivolta già al prossimo campionato con il rientro di Citroën (che Meeke ed altri stanno contribuendo a sviluppare) ed il ritorno di Toyota. Secondo il numero uno del motorsport di Volkswagen, Jost Capito (dalla prossima stagione in Formula 1 con McLaren), il regolamento penalizza il costruttore tedesco che può condurre test solo in Europa. Una limitazione che non vale per i team francese, giapponese e coreano. Si tratta della stessa condizione di “favore” della quale ha beneficiato il colosso tedesco prima del suo debutto nel WRC, avvenuto nel 2013. Il campionato 2017 dovrebbe risultare più equilibrato, almeno sulla carta.
Il Messaggero