Volkswagen Group: Audi e Porsche le principesse. Skoda è premium, Seat decolla

L'apporto dei singoli marchi del gruppo Volkswagen
WOLFSBURG - Un risultato di gruppo. Un successo di gruppo. Il più grande costruttore di autoveicoli europeo e, dallo scorso anno, del mondo è una galassia della...

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WOLFSBURG - Un risultato di gruppo. Un successo di gruppo. Il più grande costruttore di autoveicoli europeo e, dallo scorso anno, del mondo è una galassia della quale fanno parte dodici marchi, tutti di grande prestigio e alcuni dei quali italiani (Lamborghini, Ducati oltre all’Italdesign). Ognuno vive un momento positivo e nel 2016 ha dato il suo contributo agli eccellenti risultati finanziari. Quasi la metà dei ricavi e circa il 60% dei veicoli venduti fanno parte di VW auto da un paio d’anni guidata da Herbert Diess proveniente da BMW. Questa parte dell’azienda che presta il marchio e il nome all’intero gruppo è stata quella più esposta al vento del “caso emissioni”, ma non si può certo dire sia andata in crisi.


Lo scorso anno ha consegnato circa sei milioni (+2,7%) di vetture, fatturato oltre 105 miliardi di euro (le vendite cinesi non sono incluse) con un risultato operativo di 1,86 miliardi e un “ritorno” dell’1,8%. È il brand che ha più margini di crescita dal punto di vista della profittabilità e ora che ha una maggior indipendenza dalla capogruppo Diess sostiene si rafforzerà in fretta nelle Americhe, sia quella del Sud che quella del Nord.

Anche Audi, negli anni scorsi la cassaforte del gruppo, ha incrementato le consegne (+3,6%) e i ricavi (+1,5%) con un ritorno sempre importante dell’8,2% anche se in leggerissimo calo rispetto all’anno precedente (8,4%). Fanno capo ad Audi la casa di Sant’Agata e quella di Borgo Panigale, guidate rispettivamente da Stefano Domenicali e Claudio Domenicali, due gioielli del made in Italy in grande spolvero (la casa di due ruote ha incrementato le vendite per il settimo anno di fila, quella di supercar sta per lanciare il Suv Urus). Grande crescita della Porsche, la casa automobilistica più profittevole del mondo (il “ritorno” è salito dal 15,8% al 17,4%). Il brand di Stoccarda ha consegnato nel 2016 quasi 240 mila veicoli (+5,6%), due terzi dei quali Suv (Macan e Cayenne). I ricavi sono cresciuti del 3,6%, il risultato operativo del 13,9%.

Ottime le performance della Skoda che con gli ultimi modelli arrivati (Superb e Kodiaq) ha spinto ancora più in alto il livello di qualità e tecnologia e ormai orbita in un’area premium confermata anche dal ros salito dal 7,3% all’8,7%. Le consegne hanno raggiunto quota 1,15 milioni di unità, i ricavi superato i 13 miliardi con un risultato operativo di 1,2 miliardi. Alla casa boema nella strategia di decentramento è stata affidata la responsabilità della piattaforma Mqb A0 e per questo ha fatto da tramite nell’accordo con gli indiani di Tata Motors.

Anche la Seat guidata dal brillante manager italiano Luca De Meo è ormai in rampa di lancio e accelererà ancora con la nuova Ibiza e il piccolo Suv Arona che affiancherà Ateca. La casa di Barcellona ha portato il risultato operativo in territorio positivo (153 milioni) con ricavi che sfiorano i 9 miliardi e un ros dell’1,7%. Notevoli anche i risultati di Bentley e dei veicoli industriali Scania, azienda che ha un risultato operativo di oltre un miliardo e un ritorno che sfiora la doppia cifra.

 
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Il Messaggero