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«Che notizia! Un sette volte campione del mondo nella scuderia più importante e prestigiosa. Ma non è che cambiano le cose, eh». In che senso? «Puoi metterci i campioni che vuoi, ma il risultato non cambierà se macchina e team non riusciranno a competere. Hai preso un fuoriclasse, con grandissima esperienza e una certa età. Ma non hai garanzie di vincere». E quindi? «Hamilton realizza un sogno, a quarant’anni: correrà per la Ferrari e quello che doveva vincere comunque l’ha già vinto. Maranello ha altre priorità: conquistare titoli. Per me l’operazione fa più bene a Lewis che alla Ferrari». Così Jarno Trulli, 256 gare in F1 e una vittoria a Montecarlo nel 2004, in merito al passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari dal 2025. Hamilton arriverà a quarant’anni. Fernando Alonso, che ne ha quarantadue, è reduce da un’ottima stagione con la Aston Martin. «Lewis è integro e non ha famiglia, particolare che ti fa correre con la mente libera -sottolinea l’ex pilota della Renault a “Repubblica”-. Ma i ritmi della Formula Uno si fanno sentire: nel 2024 ci saranno ventiquattro gare, sempre in viaggio, sempre col jet lag. E in pista affronti avversari che hanno poco più della metà dei tuoi anni».
Ferrari e Hamilton però è un binomio fortissimo. «Indiscutibile.
Con Hamilton si colmerà il divario con la Red Bull? «Molto difficile. Adrian Newey è un genio, ha progettato una vettura fortissima, che di anno in anno aumenta il vantaggio sulle altre macchine. È come se corressi i 400 metri: se dopo 100 mt ne hai 20 di vantaggio e a metà gara ne hai 40, gli avversari possono mai raggiungerti prima del traguardo? Devono sperare nei tuoi errori o in un radicale cambio delle regole, che in F1 arriverà nel 2026». Il rapporto tra macchina e pilota è così sbilanciato? «Adesso sì. Guardate Alonso nel 2023: 6 podi nei primi 8 Gp. Poi, con aggiornamenti peggiori dei rivali, nelle 14 successive solo un 2° e un 3° posto. E non è certo un pilota incostante. La macchina conta troppo. Con o senza Hamilton», conclude Trulli-.
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