BRUXELLES - Erano tempi non sospetti – stiamo parlando di 23 anni fa – quando Toyota stupì il mondo avviando in Giappone le vendite della Prius e indicando...
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In effetti, l'attenzione all'ambiente non è mai venuta meno a Toyota City, e non si è concentrata soltanto sui prodotti, ma sull'intero ciclo delle attività aziendali, confermando anche i questo campo, con numeri e fatti concreti, la vocazione pionieristica del gruppo.
La filiale europea ha infatti comunicato di aver raggiunto nel 2019 l'obiettivo aziendale di alimentare tutte le proprie strutture con energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili. E che tratti di un risultato significativo, frutto di un impegno gravoso, lo dicono l'importanza e il «peso energetico» delle realtà coinvolte: 9 stabilimenti, 21 centri logistici (14 per i ricambi e 7 per i veicoli), 29 filiali nazionali alle quali si aggiunge il quartier generale europeo di Bruxelles con le sue dipendenze dirette tra cui il Centro tecnico. In totale, un «mondo» che per continuare a operare ha bisogno ogni anno di circa 500 Gwh (GigaWatt/ora).
Si tratta, come ha dichiarato Johan van Zyl, presidente e Ceo di Toyota Motor Europe, «di un passo importante verso la nostra sfida ambientale 2050. Essere sostenibili è molto importante se vogliamo che cittadini e consumatori continuino a sostenerci».
All'ottenimento del risultato ha contribuito ovviamente Toyota Italia, che dal 1° gennaio del 2019 ha completato il «rinnovamente energetico» della sede di Roma che oltre agli uffici direzionali accoglie il Centro nazionale distribuzione ricambi e il Centro di Formazione tecnica. È stato il culmine di un impegno che ha consentito di rinnovare lo scorso anno la certificazione ambientale 14001 già ottenuta nel 2003 per la sede e nel 2008 per la rete delle concessionarie Toyota e Lexus. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero