Seggiolini auto, rinvio per sistemi anti-abbandono. Obbligo doveva scattare a luglio

Seggiolini auto, rinvio per sistemi anti-abbandono. Obbligo doveva scattare a luglio
ROMA - I sistemi elettronici per seggiolini, che dovrebbero aiutare i genitori a prevenire l’abbandono dei propri bimbi in auto, «dovevano essere obbligatori a partire...

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ROMA - I sistemi elettronici per seggiolini, che dovrebbero aiutare i genitori a prevenire l’abbandono dei propri bimbi in auto, «dovevano essere obbligatori a partire dal primo luglio e invece se ne riparla forse a novembre». È quanto denuncia Altroconsumo sul suo sito web. «La normativa dello scorso ottobre si è limitata a introdurre l’obbligatorietà di questi sistemi rimandando ogni decisione sulle caratteristiche tecniche che questi dispositivi devono avere a un decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», spiega Altroconsumo. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti però fa sapere che sulla questione lo schema di decreto è già pronto da «mesi», solo che al momento è «in corso un’interlocuzione con l’Ue per affinare il testo». Anche sul codice della strada i parlamentari stanno portando avanti un lavoro con il ministero per verificare la fattibilità delle diverse misure, raccogliendo i pareri tecnici dei funzionari.


Le novità in arrivo per gli automobilisti sono tante: dalla trasparenza sulla destinazione dei proventi delle multe all’introduzione nella segnaletica di messaggi «sociali», passando per la possibilità di trasportare un accompagnatore sulle ambulanze. Ma di certo è la stangata sull’uso dei telefonini a catturare l’attenzione di tutti. Nella bozza messa a punto dalla maggioranza il divieto, già presente oggi, viene allargato a tutti i nuovi dispositivi (smartphone, tablet) con un innalzamento delle sanzioni per chi stacca «anche solo temporaneamente» le mani dal volante. Multe che andrebbero da 422 a 1.697 euro (mentre attualmente si va da 161 a 647 euro). In aggiunta è prevista la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. E le multe da pagare diventano ancora più pesanti nei casi di recidiva (fino a 2.588 euro).


Il problema è che, spiega il relatore per la Lega, Giuseppe Donina, «non si può inibire del tutto l’uso del cellulare alla guida, quello che deve passare è il messaggio: non ci si può distrarre, ma è diverso se, per esempio si controlla lo smartphone per verificare la direzione che si sta prendendo, il percorso, o per consultare i social network». Insomma non si può prescindere dal fatto che oggi si usa il telefonino anche come ‘navigator’. Dopo di che le criticità maggiori non starebbero nell’allontanamento delle mani dal volante ma nella perdita del contatto visivo. «Con i tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quindi si sta cercando la formulazione ideale», fissando dei paletti che non lascino spazio a interpretazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero