Roserba: «Psa è un gruppo capace di fare distinzione tra i prodotti. Formula E scommessa importante»

Massimo Roserba, direttore generale di PSA Italia
BOLOGNA - Al Motor Show di Bologna è presente in forza il gruppo PSA, Citroen, DS, Peugeot e ora anche Opel. Abbiamo incontrato Massimo Roserba, direttore generale di PSA...

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BOLOGNA - Al Motor Show di Bologna è presente in forza il gruppo PSA, Citroen, DS, Peugeot e ora anche Opel. Abbiamo incontrato Massimo Roserba, direttore generale di PSA Italia a cui abbiamo chiesto le ambizioni e le strategie del Gruppo francese.


Avete presentato il progetto Free To Move Lease, ce lo illustri?
«Il brand FreeToMove ha all’interno una serie di servizi, quindi un “ombrello” molto più ampio, dove ci sono diverse indicazioni. Una di queste è il FreeToMove Lease che è stato lanciato in Italia e guarda specificatamente al noleggio e al noleggio al privato. È una soluzione di mobilità, ma non è il car sharing, però è una mobilità che va a prendersi il cliente che si sposta dalla ownership della vettura all’utilizzo della vettura. Si tratta di un utilizzo a medio termine (24-36 mesi)».

Ma se un giorno si andrà verso il car-sharing di massa, come si farà a vendere le auto se l’utente diventa fruitore e non più compratore?
«Per fruirne qualcuno le dovrà comprare. Nel senso che cambiano gli interlocutori. Cambia l’acquirente che non sarà l’utilizzatore. Però è evidente che se la mobilità sarà una mobilità non di sostituzione, ma attraverso l’auto, le automobili si venderanno lo stesso. Il problema non è la modalità con cui si utilizza la vettura, che va ad influenzare il numero di auto vendute. Perché cambia solamente colui che la comprerà. […] Si tratta però di un processo in crescita. L’importante è farsi trovare pronti quando le cose cambieranno davvero».

Anche quest’anno siete in finale del Car Of The Year con Citroen C3 AirCross
«Ci abbiamo preso gusto. Tra l’altro lo scorso anno avevamo due vetture finaliste (Peugeot 3008 e Citroen C3). Torniamo in finale nuovamente con un Suv, di “interpretazione” Citroen questa volta, che porta avanti la nostra offensiva all’interno di questo segmento da parte del Gruppo PSA. Una gamma importante, dato che Peugeot 2008, 3008 e 5008 hanno venduto più di 40.000 vetture nei primi dieci mesi dell’anno. Poi abbiamo un altro Suv in arrivo a gennaio, la DS7 Crossback presente qui al Motorshow di Bologna. E poi naturalmente l’interpretazione di Citroen all’interno del segmento B, C3 Aircross».

Quanto la partecipazione ad un campionato come la Formula E può essere un valore aggiunto per fini commerciali?
«Il motorsport deve avere un’equazione di business in termini di marketing. Se non funziona questa equazione non ha senso farlo. C’è sicuramente l’elemento di ricerca. Perché ovviamente spingiamo per queste motorizzazioni e scopriamo qual’è il limite nel corso delle competizioni. […] In termini di marketing la scommessa oggi nell’elettrico nella Formula E è una scommessa importante. E devo dire da italiano che l’arrivo a fine aprile della tappa italiana a Roma è una cosa estremamente importante per noi. […]. Sarà interessante vedere quanto spazio prenderà la Formula E in futuro. Che tra l’altro, proprio per la sua caratteristica di avere protagoniste vetture elettriche, si corre all’interno delle città. Quindi estremamente fruibile e godibile anche dalle persone che poi rimangono in città… non si deve raggiungere un circuito. È un’esperimento dal punto di vista di marketing che si sposa bene con il marchio DS in termini di tecnologia e di valore premium».

All’interno del segmento B e C, parlando di Peugeot e di Opel, non c’è il rischio che i rispettivi modelli possano “cannibalizzarsi” a vicenda?

«Questa era una domanda che fino a qualche tempo fa, la facevano su Citroen e Peugeot. Oggi quando una persona vede C3 e vede 208, capisce che non c’è cannibalizzazione. Quando fu deciso di acquisire Opel, l’azienda diede un’occhiata estremamente approfondita ai livelli di esitazione tra i brand. E i livelli di esitazione sono bassissimi. Questo Gruppo dimostra e lo fa all’interno di questo Motorshow, che vetture costruite sulle stesse piattaforme, con le stesse motorizzazioni, hanno però caratteristiche totalmente diverse. Questo è un Gruppo capace di fare distinzione».




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Il Messaggero