Pichetto: «Insoddisfatti da bozza UE sulle emissioni dei tir. Proponiamo meccanismo per carburanti a zero o basse emissioni»

il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto
«Il testo di compromesso proposto dalla Presidenza spagnola» sulla proposta di Regolamento sulle emissioni di Co2 per i veicoli pesanti «ci lascia...

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«Il testo di compromesso proposto dalla Presidenza spagnola» sulla proposta di Regolamento sulle emissioni di Co2 per i veicoli pesanti «ci lascia particolarmente contrariati, poiché fortemente sbilanciato su specifiche istanze». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, al Consiglio Ambiente in corso a Lussemburgo. «Non intendiamo, come qualcuno ha sostenuto, annacquare l’ambizione del Regolamento, ma facilitare la decarbonizzazione del settore - ha spiegato Pichetto -. Riteniamo che attualmente non ci siano condizioni abilitanti adeguate, soprattutto in termini di sviluppo delle infrastrutture e aumento dei prezzi per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, che consentano il raggiungimento di obiettivi di riduzione».

Il ministro ha spiegato che «l’Italia ha presentato una proposta che consente di contabilizzare il contributo dei carburanti a zero-basse emissioni all’interno del Regolamento, il cosiddetto Carbon Correction Factor (Ccf). Si tratta di una flessibilità che consentirà di mitigare l’impatto sociale ed economico, e che aiuterà il settore nella transizione equa e giusta, senza, tuttavia, minare l’obiettivo di incentivare la penetrazione sul mercato delle tecnologie più efficienti in termini di emissioni». «Tuttavia - ha aggiunto Pichetto - per rispondere alle preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri siamo aperti a soluzioni che rispondano alle preoccupazioni. In tal senso suggeriamo di modificare la nostra proposta limitando l’applicazione del meccanismo Ccf solo al periodo di transizione (fino al 2036). In spirito costruttivo, siamo pronti a lavorare ulteriormente sul testo» per «giungere ad un compromesso solido e condiviso da parte di tutti gli stati membri». 

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Il Messaggero