Piaggio presenta Gita e Kilo: i droni portapacchi che seguono il "padrone"

Il Piaggio Gita segue il proprio padrone
BOSTON -  Il garzone del supermercato che vi aiuta a trasportare la spesa? Non serve più. Ora c'è Kilo, che  carica tutto e ve lo porta fino a casa. A...

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BOSTON -  Il garzone del supermercato che vi aiuta a trasportare la spesa? Non serve più. Ora c'è Kilo, che  carica tutto e ve lo porta fino a casa. A Boston la prima assoluta dei progetti Piaggio per la mobilità del futuro. A  pochi passi da Harvard e dal M.I.T., presentati Kilo e Gita, sviluppati da Piaggio Fast Forward (PFF), società costituita e controllata da Piaggio e un avanzato centro di ricerca americano sulla mobilità del futuro. Non più solo motorini, moto o scooter: «Il Gruppo esplora - spiegano i manager di Piaggio - l’evoluzione del mondo della mobilità e lo fa pensando al futuro, allargando la propria visione a soluzioni tecnologiche decisamente più ampie rispetto al proprio attuale core business».

 

Ma veniamo a prototipi che parlano di futuro anche solo a guardarli. Gita è un veicolo autonomo, intelligente, ideato per assistere le persone. Trasporta fino a 18 chilogrammi osserva, comunica. Può seguire una persona raggiungendo una velocità di 35 chilometri all'ora e sa muoversi in autonomia in un ambiente mappato. Stupisce subito la forma sferica ed il design pulito: una personalità dal forte impatto. Kilo, invece, è il “fratello maggiore” di Gita. Dispone di una più ampia capacità di carico: può trasportare, infatti, fino a 100 chilogrammi in un capiente vano da 120 litri. Proprio per garantire una perfetta stabilità in ogni situazione i tecnici hanno optato per un meccanismo a tre ruote.

«Con questi due prototipi - è stato ribadito in sede di presentazione - Piaggio anticipa le esigenze di un mondo in profondo cambiamento per quanto riguarda le spostamento di cose e persone. Gita e Kilo sono la risposta alle necessità future di un nuovo concetto di mobilità, veicoli di trasporto leggero che riposizionano l’uomo al centro dell’innovazione per dargli maggiore autonomia e una migliore qualità della vita. Con PFF il Gruppo Piaggio svolge un'attività di ricerca avanzatissima a diretto beneficio anche dello sviluppo dei propri marchi e dei loro prodotti. Gita e Kilo sono il primo risultato di questa nuova attività di ricerca e si affianca in parallelo a quanto il Gruppo Piaggio già sperimenta per il continuo sviluppo e miglioramento della tecnologia e della sicurezza dei propri veicoli di serie, attuali e futuri».

L'uomo le sue necessita future al centro del progetto. «Comprendere profondamente le persone, le loro abitudini per soddisfare le loro esigenze: questo il percorso - ha detto Michele Colaninno, presidente di PFF - ci ha portato a creare Gita. Abbiamo capito che dobbiamo creare prodotti in linea con i bisogni degli uomini di domani, e lo facciamo attraverso gli uomini. Le storie di successo sono fatte dalle persone ed il team di PFF ne è la conferma. Giovani, entusiasti che non hanno paura delle sfide, un melting pot di culture e professionalità che hanno creato un merging perfetto tra robotica, ingegneria meccanica e design».

La rivoluzione di Gita e Kilo risiede nel supporto che saranno in grado di dare alle persone nelle diverse attività che contraddistinguono i loro spostamenti nella vita di tutti i giorni, ampliandone di fatto il raggio di azione e le limitate capacità di carico dell’uomo. Sono, infatti, concepiti come una vera e propria piattaforma per la mobilità, che potrà essere personalizzata e integrata per rispondere a diverse esigenze in molteplici scenari.


Da Pontedera a Boston per lanciare la sfida alla mobilità del futuro. «Il Gruppo Piaggio - ha sottolineato l'ad, Roberto Colaninno - attraverso la creazione di PFF, guarda ancora una volta al futuro, ai giovani, alla prossime generazioni e non solo vuole essere pronto ad affrontare le sfide di questa mobilità sempre più complessa, ma vuole essere attore protagonista di questo cambiamento. Innovazione, ricerca e curiosità sono alla base di questo progetto e ne sono i drivers principali».
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Il Messaggero