MILANO - Se in Cina il 2020 è l'anno del Topo, in Europa, o almeno nell'Europa dell'auto, è sicuramente l'anno del Leone. Di quello rampante che...
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Alla fine di febbraio infatti la 308 ha superato le 100.000 unità vendute in Italia, un dato che testimonia di un indubbio successo, equamente distribuito tra le due declinazioni di carrozzeria – berlina a due volumi e station wagon – che non rappresenta un'anomalia del nostro mercato, ma è il segno di un apprezzamento globale che trova conferma negli oltre 1,5 milioni di clienti che la generazione lanciata nel 2013 ha finora conquistato nel mondo.
Il primo modello a infrangere la tradizionale progressione numerica delle generazioni introducendo il nuovo criterio che non prevede più il cambio di denominazione (la 308 di oggi ha sostituito quella che nel 2007 aveva raccolto l'eredità della 307) deve buona parte delle sue fortune alla nuova piattaforma Emp2 del gruppo Psa grazie alla rigidità della scocca che esalta il comportamento dinamico senza penalizzare il comfort, da sempre prerogativa delle vetture Peugeot, a al peso contenuto che contribuisce a ridurre consumi ed emissioni, ma anche a enfatizzare le performance di una gamma motori moderna e di potenze non esorbitanti.
Le unità disponibili sono infatti i 3 cilindri PureTech 1.0 a benzina da 110 e 130 cv e i turbodiesel 1.5 BlueHDi da 102 e 130 cv. E chi non intende rinunciare a un pizzico (magari abbondante) di pepe può sempre scommettere sui 262 cv della Gti by PS (Peugeot Sport) disponibile solo con la berlina al prezzo di 37.200 euro, oppure «accontentarsi» dei 177 cv messi a disposizione dal 2.0 turbodiesel che equipaggia entrambe le varianti di carrozzeria. Il tutto per un listino che parte 22.100 euro nel caso della 5 porte, mentre a parità di allestimento e di motorizzazione la station comporta un esborso supplementare di mille euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero