ROMA - La classica cabina telefonica rossa. Il tipico colbacco delle Coldstream Guards, alto a intimidire gli avversari in passato e a conquistare gli sguardi degli osservatori...
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Rinnovata nello stile ma fedele alle caratteristiche che ne hanno contraddistinto storia e successo, la Mini è stata la “regina” del party, sempre sotto gli occhi e i flash degli invitati, tra appassionati di motori e veri e propri fan del brand accorsi per ammirare la bellissima. Non sono mancati nomi noti. Tra i primi ad arrivare, Luca Marin e Jimmy Ghione - tra gli invitati anche Beppe Fiorello - ben felici di poter godere della vista del gioiello a quattro ruote alla scoperta delle sue novità e dei suoi “segreti”, come i fari a led e la possibilità di avere la Union Jack su quelli posteriori. Ad accogliere gli ospiti, in veste di padrone di casa, Andrea Gucciardi, amministratore delegato di BMW Roma: «Questa serata è l’occasione per presentare Mini Hatch a Roma, dove la Mini a tre porte ha avuto un successo strepitoso, sin dal suo esordio. Si tratta di una Mini rinnovata ma fortemente tutelata nel suo essere icona, perché riteniamo fondamentale preservare tale aspetto. E non a caso, l’intero evento è studiato in chiave british, ovviamente, secondo lo stile Mini».
A impreziosire il party regalando nuove atmosfere allo spazio e un ideale “percorso” alla vettura, infatti, giochi di luce e proiezioni di immagini britanniche e paesaggi noti. Grande attenzione è stata dedicata pure alla colonna sonora della serata, costruita dalla dj Efee per proporre una panoramica di successi “brit”. Così anche le ricette del light dinner, che ha entusiasmato con la sorpresa dello zucchero filato. In pochi però si sono fatti “distrarre” dalla Mini, interessati ad ammirarla in ogni dettaglio, dalle nuove tecnologie alla connettività, e soprattutto ai tanti dettagli che la rendono unica, dai fari appunto al cruscotto, sempre con la Union Jack, senza dimenticare i nuovi possibili colori. Impossibile, per molti – e molte – resistere alla tentazione di immaginarsi al volante dell’auto, capace, sin dal primo sguardo, di raccontare personalità, ambizioni, temperamento, di chi la guida.
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Il Messaggero