Mercedes, addio al pick-up Classe X. La nuova Classe S arriverà entro la fine dell'anno

Ola Kaellenius, ceo Mercedes-Benz Cars
STOCCARDA – Sono diversi i risultati, ma è differente anche lo stile. Ola Källenius, classe 1969, era il “predestinato”. Era il manager che Daimler...

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STOCCARDA – Sono diversi i risultati, ma è differente anche lo stile. Ola Källenius, classe 1969, era il “predestinato”. Era il manager che Daimler aveva scelto per succedere a Dieter Zetsche. Il dirigente svedese gli è subentrato ufficialmente il 22 maggio. A Stoccarda, dove per la prima volta è lui ad anticipare i dati del bilancio, difende la società. E rivendica i risultati ottenuti nel secondo semestre del 2019. Cioè da quando ha assunto il controllo del gruppo, che ha in Mercedes il primo marchio premium al mondo: una posizione confermata davanti a Bmw, che è arrivata a 2,17 milioni di auto commercializzate contro le 2,34 della casa con la Stella.


«Abbiamo tante cose di cui andare fieri», ha sottolineato Källenius, che a differenza di Zetsche ha rinunciato ad una presentazione “statica”. Il manager svedese non ha letto la relazione seduto, l'ha presentata in piedi, davanti al tavolo occupato in genere dal responsabile della comunicazione e dal numero uno delle finanze e dei veicoli industriali, chiamati sul palco solo in un secondo tempo. In qualche modo ha così preso le distanze dell'ingombrante passato che pesa sul bilancio con molte (troppe) voci straordinarie. «I risultati finanziari non mi soddisfano e non sono quelli che vogliamo vedere per il futuro», ha ripetuto Källenius, che si era espresso in questi termini anche negli scorsi mesi.

«Abbiamo già adottato misure e prenderemo altre decisioni affinché questo costruttore sia là dove merita fra cinque, dieci anni», ha insistito. Anche se, ha avvertito, fra due lustri la società «non sarà quella che è adesso». Il riferimento non è solo all'elettrificazione, ma soprattutto alle nuove forme di mobilità ed alla digitalizzazione. Per Källenius è stato azzardato Apple come punto di riferimento. Come altri Ceo, anche il 50enne scandinavo (il più giovane fra i top manager dell'automotive) ha ricordato che l'obiettivo non è la crescita ad ogni costo, ma «la crescita sostenibile». Per questo verrà ulteriormente ristrutturata l'offerta, a cominciare dalla completa elettrificazione della Smart.

Il sacrificio più significativo è quello del pick-up Classe X, lanciato nel 2017 nell'ambito della cooperazione l'Alleanza Renault Nissan. Il modello uscirà di scena definitivamente in maggio, quando verrà sospesa la produzione nello stabilimento di Barcellona del costruttore giapponese. Un addio tutt'altro che indolore, che ha pesato sul bilancio per 800 milioni di euro e deciso perché i volumi non hanno nemmeno avvicinato quelli attesi. La nuova Classe S, della quale era stata pronosticata una imminente fine, arriverà entro la fine dell'anno: «Ho appena guidato il prototipo», ha sorriso il manager.


Entro il 2022, il manager conta anche di risparmiare 1,4 miliardi di euro l'anno sui costi del personale, anche se non si è sbilanciato sul numero di posti che salteranno: se 10 o 15 mila. La riorganizzazione è stata concordata con le parti sociali e comincerà in primavera. Per l'anno in corso Källenius stima un leggero calo delle vendite per auto, veicoli commerciali, industriali e autobus. Ma, nonostante gli effetti del coronavirus del quale sono state ipotizzate le prime possibili conseguenze, anche una forte ripresa dell'Ebit, affondato quest'anno da voci straordinarie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero