Lexus LS, si rinnova la bandiera del lusso del gruppo Toyota. Look più moderno e tecnologia da prima della classe

La rinnovata Lexus LS
MILANO - La LS, elegante e raffinata berlina di rappresentanza, non è solo l'ammiraglia, ma la bandiera stessa della Lexus. Si tratta infatti del modello che nel 1989...

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MILANO - La LS, elegante e raffinata berlina di rappresentanza, non è solo l'ammiraglia, ma la bandiera stessa della Lexus. Si tratta infatti del modello che nel 1989 ha segnato la nascita del brand creato dalla Toyota nell'ambito dell'offensiva lanciata dai big giapponesi (Honda con Acura e Nissan con Infiniti) per sfidare sul ricchissimo mercato premium degli Usa i giganti di casa e i prestigiosi costruttori tedeschi. 

Una mission chiarita già con il battesimo del nuovo marchio il cui nome, acronimo di “Luxury Exportation for United States”, significava anche che la produzione, pur esclusivamente destinata alla clientela a stelle e strisce, sarebbe stata concentrata – e così è stato fino al 2003 – nel Paese del Sol Levante. La LS 400, nonostante un look abbastanza anonimo e chiaramente ispirato a una celebre ammiraglia tedesca, seppe imporsi ben presto grazie alla qualità superiore, ai contenuti tecnologici d'avanguardia e a un comfort presto diventato un punto di riferimento anche per concorrenti di ben più lunga e consolidata esperienza.

Era una vittoria – e non la prima – di Eiji Toyoda, cugino di Kiichiro Toyoda che nel 1933 aveva fondato la divisione auto, integrandola nel gruppo di famiglia che aveva fatto fortuna con i telai per l'industria tessile. Eiji può essere considerato il taumaturgo che ha preparato il decollo del colosso nipponico verso il gradino più alto, occupato a lungo e riconquistato nel 2020, sul podio della produzione automobilistica mondiale. 

Nei 27 anni trascorsi al vertice del gruppo, prima come direttore generale e poi come presidente del Consiglio d’Amministrazione, ha dapprima inventato – adattando in «salsa giapponese» la filosofia operativa dei supermarket americani che aveva conosciuto nel 1950 in occasione di una visita alle fabbriche Ford nel Michigan – il Toyota production system, l'organizzazione snella della produzione che ha fatto scuola nel mondo, poi ha propiziato la nascita del brand di lusso per l’America (il marchio fu presentato ufficialmente al Salone di Los Angeles del 1988, la prima LS a quello di Detroit del gennaio successivo), per sbarcare un anno dopo in Europa, dove nel settembre dello scorso anno ha celebrato i trent’anni di presenza superando il prestigioso traguardo del milione di vetture vendute, nel 45% dei casi dotate di propulsione ibrida, l’unica (con l’eccezione della sportiva LC disponibile anche in versione termica a benzina) prevista in Italia . 

Solo dal 2005, in concomitanza con l’adozione di un linguaggio stilistico più personale e aggressivo e l'avvento della propulsione ibrida, la Lexus debuttò anche sul mercato domestico con una gamma divenuta nel frattempo più ricca e articolata, ma sempre con la LS come simbolo e protagonista. Un ruolo al quale l’ammiraglia giunta alla quinta generazione non intende abdicare, presentandosi al debutto commerciale europeo dopo un restyling che ne ha rinnovato i contenuti stilistici e tecnologici. 

Lo sottolinea Koji Sato, presidente di Lexus International, quando ricorda che il processo di sviluppo basato sulla piattaforma Ga-L (Global architecture – Luxury) «ha puntato su un'ulteriore evoluzione dell'eccezionale silenziosità e del comfort che sono una caratteristica costante della LS fin dalla sua prima generazione, nonché un punto di partenza nello sviluppo del marchio».

Esteticamente il rinnovamento ha regalato alla LS un aspetto più moderno e aggressivo, in linea con il recente linguaggio stilistico del brand. Gli interventi, in realtà non numerosissimi, trovano l’espressione più visibile nell’inedita finitura metallica scura che caratterizza le parti interne della classica griglia a clessidra e ben si sposa al nuovo disegno dei sottili gruppi ottici a tre proiettori sottolineati dalla firma luminosa a forma di L e caratterizzati della tecnologia Blade Scan recentemente portata al debutto dal nuovo Suv Rx. Si tratta di un sofisticato sistemi di specchi rotanti che consente di “allungare” la portata dei fari individuando con precisione eventuali pericoli (si scorge un pedone a 56 metri contro i 32 di un impianto tradizionale) senza mai abbagliare chi proviene in senso opposto.

Nell’abitacolo, impreziosito da dettagli artigianali realizzati interamente a mano, si fanno notare le opzioni Nishijin e Haku che reinterpretano in chiave contemporanea antiche arti tradizionali giapponesi basate sull’abbinamento di materiali diversi: è il caso dei pannelli delle porte in cui l’intreccio tra il nero e l’argento crea un motivo ispirato alle onde che brillano al chiaro di luna.

In Italia la LS edizione 2021 è disponibile solo nella versione 500h Multi Stage Hybrid che affianca il 6 cilindri twin-turbo 3.5 a iniezione diretta di benzina a ciclo Atkinson da 299 cv a due motori elettrici. Il risultato e un sistema da 359 cv equipaggiato con trazione integrale e assistito da un cambio automatico a dieci rapporti che spinge questa importante berlina (la lunghezza è di 5.235 mm) fino a 250 km all’ora, con un’accelerazione 0-100 in 5,5 secondi e 161 g/km diemissioni medie di CO2 calcolati nel ciclo di omologazione europeo Wltp. La rinnovata ammiraglia viene proposta nelle versioni Executive a Luxury a prezzi che partono rispettivamente da 107.000 e da 140.000 euro. 


 

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Il Messaggero