Toyota TS40, l'astronave ibrida: efficienza e tecnologia da campioni del mondo

Toyota TS040
LE MANS - La Toyota arriva all’83ma edizione della 24 Ore di Le Mans con i galloni di campione del mondo WEC 2014, primo marchio giapponese ad esservi riuscito e primo...

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LE MANS - La Toyota arriva all’83ma edizione della 24 Ore di Le Mans con i galloni di campione del mondo WEC 2014, primo marchio giapponese ad esservi riuscito e primo titolo iridato delle Tre Ellissi dal 1999, nel WRC. La casa di Nagoya quest’anno celebra il trentennale dalla prima partecipazione alla corsa di Le Sarthe dove è stata 16 volte riuscendo però a conquistare solo 4 secondi posti (1992, 1994, 1999, 2013). Lo scorso anno non è andata oltre il gradino più basso del podio dopo aver condotto la gara fino alla 14ma ora, ma ha dominato sugli altri circuiti, conquistando su 8 gare in calendario 5 vittorie e 4 pole position.


La superiorità nelle prestazioni è sembrata invece mancare nei primi due appuntamenti di quest’anno dove la TS040 Hybrid è riuscita a raccogliere solo un terzo posto nella gara di esordio a Silverstone ed è rimasta fuori dal podio a Spa. La denominazione è la stessa, ma l’80% dei componenti è stato riprogettato e le modifiche esterne sono dissimulate da una livrea praticamente uguale a quella dello scorso anno. Immutato lo schema del sistema ibrido THS-R composto da un V8 aspirato a benzina di 3,7 litri da 520 cv accoppiato al cambio trasversale a 7 rapporti, una soluzione che riduce l’ingombro longitudinale favorendo il profilo dello scivolo estrattore. All’interno della scatola c’è il motogeneratore Denso mentre per le ruote anteriori ce n’è uno firmato da un’altra consociata delle Tre Ellissi, la Aisin AW.

Dunque i sistemi di recupero sono due ed entrambi collegati con un supercondensatore Nisshimbo, un tipo di accumulatore allo stato solido che ha il pregio di immagazzinare e liberare energia con grande velocità. Rispetto allo scorso anno è più leggero ed efficiente dando modo ai due motori elettrici di fornire oltre 500 cv superando così i 1.000 cv complessivi in accelerazione. Per cautelarsi, Toyota ha mantenuto la stessa classe energetica dello scorso anno (6 MJ) e dunque il serbatoio per regolamento è di 68,5 litri.

L’intero sistema è progettato e realizzato presso il centro di ricerca e sviluppo di Higashifuji, dove sono nati i progetti più avanzati di Toyota, compresa la prima Prius e la Mirai Fuel Cell, ma il telaio, l’aerodinamica e la gestione tecnico-sportiva ha sede a Colonia, presso Toyota Motorsport Gmbh (TMG), dove invece sono nati i successi sportivi nei rally, lavorano 250 persone e ci sono due modernissime gallerie del vento utilizzate da molti altri costruttori. Immutati di fatto gli assetti gestionali con il team president Yoshiaki Kinoshita affiancato da quest’anno dal pari grado Toshio Sato, mentre rimane saldamente in sella come direttore tecnico il francese Pascal Vassellon.


Cambia invece l’etichetta: le due TS040 (unica tra tutte gli altri costruttori nella categoria LMP1 che ne schierano tre) sono iscritte formalmente come Gazoo Racing, brand sportivo utilizzato finora solo in Giappone e per le auto del gruppo che corrono la 24 Ore del Nürburgring. La TS040 Hybrid numero 1 è guidata dall’austriaco Alexander Wurz (2 vittorie su 8 partenze), insieme all’eclettico Stephane Sarrazin – il veterano con 13 Le Mans oltre che ottimo pilota di rally – e a Mike Conway, britannico come Anthony Davidson che al volante della numero 2 si alta con lo svizzero Sébastien Buemi e il nipponico Kazuki Nakajima.

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Il Messaggero