Lamborghini, nuova fabbrica per i Tori: un edificio tecnologico e super ecologico

Il presidente della Lamborghini Stephan Winkelmann taglia il nastro durante l'inaugurazione della nuova fabbrica
SANT’AGATA BOLOGNESE - Produci bolidi da 300 e passa km/h, con supermotori a 10 e 12 cilindri, avidi di benzina e gravidi di CO2, eppure il ministro dell’Ambiente ti riempie...

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SANT’AGATA BOLOGNESE - Produci bolidi da 300 e passa km/h, con supermotori a 10 e 12 cilindri, avidi di benzina e gravidi di CO2, eppure il ministro dell’Ambiente ti riempie di complimenti e t’invita a Roma per siglare un accordo di collaborazione che sia d’esempio per tutti. «Un segnale importante dopo il terremoto in Emilia, ma soprattutto un esempio che va nella direzione indicata dall’Europa: sviluppo, ricerca e innovazione nel rispetto dell’ambiente. Nessuno vi aveva chiesto tanto, siete andati volontariamente oltre le aspettative del territorio e del governo. Vi aspetto nei prossimi giorni al ministero per avviare una collaborazione che valorizzi la vostra esperienza, abbiamo bisogno di esempi di questo tipo per orientare scelte e investimenti». Le parole del ministro Clini hanno riempito d’orgoglio i vertici di Lamborghini, in testa il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann, durante la cerimonia inaugurale della nuova struttura sorta a Sant’Agata Bolognese, un edificio industriale multipiano di classe energetica A, il primo del genere in Italia. Qui si svilupperanno prototipi e vetture pre serie riducendo al minimo l’impatto ambientale.


La struttura.
Il nuovo edificio è stato realizzato a tempo di record, appena nove mesi. Progettato con la collaborazione dello studio di architettura e ingegneria Prospazio, si sviluppa su 5000 metri quadri e risponde anche alle più recenti normative antisismiche, con fondamenta fissate a trenta metri di profondità. Costato 6,5 milioni di euro, si avvale di materiali all’avanguardia sul piano tecnologico, come quelli utilizzati per i rivestimenti esterni: le facciate sono costituite infatti di pareti speciali in policarbonato a triplo strato e di pareti ventilate ricoperte di lastre ceramiche ultrasottili, create appositamente con il colore “nero Lamborghini” (garantisce un alto livello di isolamento termico). Successivamente l’edificio verrà dotato di un impianto fotovoltaico che garantirà l’intera copertura del fabbisogno annuale di energia elettrica, assicurando impatto zero di CO2. “Tale requisito – ha annunciato Winkelmann - diventerà uno standard per tutti i nuovi edifici di Lamborghini”.

Il piano energetico.
La nuova palazzina ecologica si inserisce nel più complesso piano energetico dell’azienda di Sant’Agata Bolognese, che ha già generato, nel 2010, la realizzazione di un impianto fotovoltaico integrato da 17.000 metri quadrati, che garantisce una riduzione di 1.552 tonnellate di CO2 all’anno. Nell’ottobre 2011, inoltre, la Lamborghini è stata la prima azienda in Italia a ottenere la certificazione Iso 50.0001 e, nello stesso anno, ha inaugurato il Parco Lambo, nell’ambito dell’iniziativa intitolata “Lamborghini per la biodiversità, progetto di ricerca foresta di querce”. Un progetto che ha prodotto la messa a dimora di oltre 10.000 giovani piante in un’area di circa 7 ettari nel comune di Sant’Agata. Quanto alle auto, il presidente Winkelmann ha confermato che entro il 2015 le emissioni di CO2 prodotte dalle supercar della Lamborghini si ridurranno del 35%. Il discorso riguarda la Gallardo e la Aventador, ma anche l’avveniristica Sesto Elemento, che verrà prodotta in tiratura limitata (solo 20 unità) proprio in una mini linea di assemblaggio realizzata al secondo piano della nuova palazzina.

Il valore del territorio.
Tra i fornitori impegnati nel piano energetico a ridotto impatto ambientale ci sono molte aziende del territorio (Lea Ceramiche e Mapei su tutte), che hanno contribuito a completare il lavoro nonostante i guasti provocati dal sisma. Per questo, hanno manifestato apprezzamento e gratitudine anche l’assessore alla sicurezza territoriale della Regione Emilia, Paola Gazzolo (“una iniziativa in perfetta sintonia con il piano energetico regionale”) e il sindaco di Sant’Agata Bolognese, Daniela Occhiali, che ha confessato: «Quando arrivarono i tedeschi dell’Audi tememmo che la Lamborghini diventasse una scatola vuota e che il meglio della produzione venisse trasferito in Germania; invece ci siamo ricreduti, la nuova dirigenza ha avuto attenzione e rispetto per il territorio e la struttura appena inaugurata ne è ulteriore testimonianza». A rafforzare la vicinanza al territorio emiliano nel suo complesso, Lamborghini ha già annunciato di voler contribuire alla ricostruzione di cinque laboratori scolastici distrutti dal terremoto e l’intenzione di devolvere, a sostegno della ricostruzione di chiese e centri di aggregazione sociale e culturale, il 10% dei ricavi (quote d’iscrizione e sponsorizzazioni) in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario della fondazione dell’azienda, in programma in tutto il mondo a maggio del 2013. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero