ABU DHABI - Da domenica sera la F1 sarà un po' più povera. La grande favola di Robert Kubica si è conclusa sul circuito di Yas Marina dopo una sola...
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In questi giorni si è parlato molto di un possibile ingresso di Robert nel team Haas come terzo pilota di supporto a Kevin Magnussen e Romain Grosjean. Sarebbe un contributo senza dubbio prezioso e che lo introdurrebbe anche nell’ambito Ferrari considerando che la squadra americana è spinta da power unit fornite da Maranello. Quella Ferrari che lo aveva fortemente voluto per il campionato 2012 per posizionarlo al posto di Felipe Massa e al fianco di Fernando Alonso. E chissà quali risultati avrebbe potuto ottenere... Kubica dunque, potrebbe rimanere nel paddock della F1 affiancandovi un programma ambizioso nel DTM, con Audi o con BMW. Questi i progetti a breve termine per la sua rinnovata seconda carriera. “Per me è già stato un grande successo aver dimostrato di poter competere in F1. Peccato che la Williams non mi abbia permesso di esprimermi al meglio tanto che, alla fine, anche io non ho capito fin dove potevo spingermi, quali traguardi potevo raggiungere”, ha spiegato recentemente Robert. E difatti è così. Se in qualifica il suo compagno di squadra, al debutto in F1, George Russell, lo ha sempre battuto, in gara l’esperienza del polacco si è spesso fatta sentire, ma il resto del gruppo era sempre troppo lontano. Sia per lui sia per Russell. Certamente, con una Haas o una Racing Point, tanto per fare un esempio, Kubica si sarebbe trovato serenamente a centro gruppo, ma tant’è, così è andata e lo stesso Robert non fa drammi: “Sapevo che sarebbe stata una sfida estremamente complicata tornare in F1, ci ho pensato almeno sei settimane l’anno scorso prima di buttarmi in questa avventura. Sono contento di averci provato, di essere stato qui. Certo, potevo prendermela comoda puntando al DTM o al GT, cogliendo le opportunità che mi si erano presentate, categorie divertenti, con minore stress e dove avrei potuto lottare per posizioni più importanti. Ma la F.1 era il mio obiettivo e non mi pentirò mai di averci provato”.
Domenica, Kubica ha tagliato il traguardo finale dei 97 Gran Premi disputati in carriera, una vittoria all’attivo a Montreal 2008 con la BMW, una pole a Sakhir 2008, dodici volte in totale sul podio tra il 2006 e il 2010: nove con la BMW, tre con la Renault. Per quattro volte è partito dalla prima fila, tre nel 2008, una nel 2010. Una grande storia per un grande uomo. Ma che non è finita a Yas Marina. E chissà che quel numero 97 non possa aumentare. In fondo, le belle avventure vorremmo sempre che non si concludessero mai. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero