TORINO - Grand Cherokee Srt8. Il modello più potente e veloce della storia Jeep, un azzeccato cocktail di lusso e performance che sembra un manifesto dei tre valori fondamentali...
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La trasformazione. Gli interventi effettuati dal team della divisione Srt (Street and Racing Technology), nata nel 2004 per realizzare le varianti ad alte prestazioni di alcuni modelli - finora sono cinque - del gruppo americano, hanno letteralmente cambiato faccia - e soprattutto carattere - all'ammiraglia Jeep: un motore di grande potenza, un cambio automatico rapido e fluido, assetto ribassato, freni Brembo con prestazioni al top, un look reso particolarmente aggressivo dai cerchi da 20 pollici, dai doppi estrattori d'aria sul cofano e dal doppio scarico di grandi dimensioni, gli interni ispirati nei materiali e nelle finiture al mondo delle corse.
L'abitacolo. Ci si accomoda - è il caso di dirlo - in un vero salotto, che come quello delle Grand Cherokee normali ha beneficiato dei miglioramenti apportati, in termine di stile e di eleganza, dal contributo dei designer arrivati dall'Italia. Tanti i comandi e le funzioni a disposizione degli occupanti, comodi e ben conformati i sedili d'intonazione sportiva, l'equipaggiamento è ricco come è lecito aspettarsi da una vettura premium anche nel prezzo: 76.000 euro. Esclusiva di questa muscolosa versione è la presenza dell'Evic (Electronic vehicle information center) che tramite i comandi collocati sulle razze orizzontali del volante consentono di accedere alla funzionalità Performance pages che deriva direttamente dal mondo delle corse e fornisce in tempo reale molti parametri relativi alle prestazioni, dalla sterzata ai valori di potenza e coppia, dai tempi in accelerazione agli spazi di frenata, dalle forse G ai tempi di percorrenza.
Al volante. Su strada, la Grand Cherokee Srt8 ha impressionato soprattutto per le accelerazioni davvero brucianti, ma anche per il comportamento insospettabilmente agile sulle tortuose strade del vino che solcano le Langhe, dove la vettura ha celebrato la sua presentazione alla stampa internazionale. Eccellente la tenuta di strada grazie all'eccellente collaborazione tra le nuove sospensioni adattative con calibratura specifica Srt e le gomme Pirelli P-Zero del tipo runflat. Anche se la trazione integrale permanente e l'abbondanza di dispositivi di assistenza alla guida sono i presupposti di un buon comportamento off-road (siamo pur sempre su una Jeep), il terreno d'azione privilegiato della Srt8 è a nostro avviso l'asfalto, dove la passione e il piacere della guida si coniugano al meglio nonostante qualche cambio di marcia effettuato in maniera un po' brusca dalla trasmissione automatica a 5 rapporti di scuola tipicamente americana, azionabile manualmente tramite i paddle al volante.
Il motore. Nel cofano pulsano gli 8 cilindri del potente 6.4 da 468 cv con 624 Nm di coppia massima, dati che in termini di performance si traducono in 257 km orari di velocità massima e in un'accelerazione (da 0 a 100 in 5 secondi) capace di fare invidia a molte sportive Doc. La configurazione Hemi, storica bandiera della tecnologia motoristica Chrysler, va a braccetto con l'innovativa soluzione dei cilindri on demand, che prevede la disattivazione di quattro cilindri quando le condizioni di marcia lo consentono, allo scopo di ridurre consumi ed emissioni, con queste ultime attestate nel ciclo misto a 328 g/km di CO2.
L'elettronica. Tra i tanti sistemi di assistenza alla guida spicca la possibilità per il conducente di scegliere tra 5 differenti modalità di guida, intervenendo sugli assetti della vettura pr ottimizzarne il comportamento nelle differenti situazioni di marcia: Auto è la modalità più funzionale, il miglior compromesso nelle situazioni normali; Sport esalta il divertimento della guida su strada; Tow riduce il beccheggio e il rollio a vantaggio della capacità e stabilità di traino; Track prevede la taratura da pista delle sospensioni per mettere alla frusta la vetturrand Cherokee Srt8; infine Snow adatta tutte le regolazioni per garantire la massima sicurezza di guida in condizioni climatiche estreme. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero