MILANO - Da ragazzo volevo giocare a calcio. Ma nello stesso tempo, avevo 15 anni, fui preso da una passione incredibile per il mondo dei motori. Così superando non poche...
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È normale per me amare competizioni come la 24 Ore, anche se l’unica esperienza diretta che ho provato non è stata esaltante, ma mi è piaciuta molto. Mi aveva chiamato la Honda per guidare la NSX GT1. Una macchina bellissima con motore turbo V6, 3 litri, che dividevo con Bertrand Gachot e il tedesco Armin Hahne. In realtà il programma era gestito da un team inglese. Avevo già gareggiato con auto a ruote coperte e pensavo di non avere problemi.
Ma la nostra NSX era tormentata da guasti al cambio. Tanto è vero che non sono mai riuscito a guidarla di giorno e mi ero qualificato girando di notte. Fummo costretti all’abbandono quasi subito, solo 7 giri percorsi e ultimi classificati. Da allora ho sempre seguito la corsa, in televisione e anche da spettatore, perché è un avvenimento che trasmette la storia dell’automobilismo, una kermesse unica al mondo.
Un vero spettacolo, insomma, che noi adesso vorremmo trasportare almeno in parte a Monza. È il nostro circuito del quale l’ACI Milano possiede il 25% delle azioni e che quindi ci coinvolge sia nella gestione che nell’amministrazione dell’impianto. Recentemente abbiamo ospitato quello che viene definito il “prologo” del WEC, cioè i test che anticipano la nuova stagione. Per queste prove erano presenti almeno 20 mila spettatori. In seguito abbiamo organizzato una «4 Ore» che fa parte del campionato Europeo American Le Mans Series, l’ELMS, che ha richiamato 18 mila tifosi paganti, un vero successo.
Il nostro obiettivo sarebbe quello di riportare a Monza la nostra tradizionale “1000 km” che in passato ha visto giorni molto felici e grande partecipazione. Ora queste gare si sono trasformate in “6 Ore” e sono sempre spettacolari e combattute. Certo, siamo contenti di avere mantenuto la Formula 1 nell’autodromo nazionale, ma guardiamo con molto interesse alle gare endurance. Le monoposto nel Mondiale di Ferrari, Mercedes e gli altri 8 team sono straordinarie per velocità e tecnologia, ma la possibilità di guidarle appartiene solo a una ventina di piloti. A Le Mans, invece, i tifosi possono ammirare anche le GT derivate dalla serie che sono le auto più belle del mondo. E tutti possono sognare.
Il Messaggero