ABU DHABI - Le Finali Mondiali dei Challenge Ferrari nel circuito di Yas Marina hanno avuto qualche ospite d'eccezione. A parte gli sceicchi dell'emirato e Piero Ferrari...
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Come ha vissuto il 2014?
«E' stato un anno difficile. C'erano e avevamo molte aspettative alla vigilia dell'inizio di stagione. Invece siamo sempre stati molto lontani dalle squadre più forti. Ci sono persone nella squadra che conoscono le ragioni dei miei problemi. Ne ho avuti più di Alonso. Abbiamo anche lavorato tanto per cercare di risolverli. Ma, quando al volante di una Ferrari non lotti per vincere l'anno si può considerare, per principio, negativo».
C'è da pensare che anche il prossimo anno sarà in salita?
«Io credo, spero, che sarà meglio di quello scorso. Avremo un'auto, un pacchetto tecnico e una squadra più forte. Di questo sono convinto. Se basterà, sarà il tempo a dirlo. La prima risposta arriverà dal 1° febbraio quando cominceranno i test 2015 a Jerez de La Frontera. Sappiamo quali sono le aree su cui lavorare. Non sarà una cosa immediata ma resto convinto che il futuro sarà brillante. Noi ci crediamo».
Ci sono stati tanti cambiamenti alla Ferrari. Questo la preoccupa?
«Ho già detto più volte che sono fiducioso. E' chiaro che dobbiamo aspettare per vedere dove saremo. Maurizio Arrivabene, il nuovo responsabile della Gestione Sportiva è un'ottima persona. Lo conosco da tanto. E' uno che lavora bene e farà lavorare la squadra. Io credo che sia una scelta giusta. Importante è avere le condizioni per fare quello che serve. Penso che non lasceremo nulla di intentato per tornare al vertice, è questo il nostro compito».
C'è un'altra novità in Ferrari...
«Intanto abbiamo un'atmosfera migliore. E sono chiare la aree sulle quali si deve operare. Correrò insieme a Vettel. E' stata una bella emozione sapere che arrivava con noi. Quando ha firmato eravamo già amici e sono convinto che nulla cambierà fra noi. Punteremo sulla stessa direzione. Con l'obiettivo di far tornare la Scuderia nelle posizioni che le spettano. Dobbiamo ritrovare la competitività. Ci spingeremo a vicenda, uno con l'altro, per andare forte. E ci divertiremo anche di più. E' una cosa importante, perchè siamo sulla stessa barca, con una squadra sola».
Lei fra qualche settimana diventerà padre per la prima volta. Cambierà qualcosa?
«Onestamente non lo so. Non ne ho un'idea, credo che sia una cosa buona. Chiederò a Jimmy Bruni e a Toni Vilander che in questo momento sono qui con noi. Loro hanno avuto dei figli da giovani. E hanno una certa esperienza...».
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Il Messaggero