BUDAPEST – Il World Touring Car Championship torna a Budapest con una situazione “insolita”, cioè con il campione del mondo José María...
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Il direttore di Citroën Racing, Yves Matton, quasi tira un sospiro di sollievo: “Alla fine delle prime due gare in cui siano stati fortemente penalizzati rispetto ai nostri concorrenti ci possiamo dichiarare soddisfatti”, ha commentato dopo la prove francese e slovacca. “Per noi la stagione 2016 riprende in Ungheria, in cui i pesi di compensazione saranno riequilibrati e potremo combattere ad armi pari”, ha concluso.
La prova magiara si presenta interessante, non soltanto per valutare le differenze in pista, ma anche per capire quali benefici (e quali difficoltà) porti allo spettacolo il nuovo asfalto del circuito che il campione di casa Norbert Michelisz, “rivelazione” di questo avvio di campionato come pilota ufficiale Honda, ha già testato. “Ora non ci sono più dossi e buche, è completamente liscio, ma l’asfalto è più abrasivo del precedente quindi dovremo pensare a come gestire le gomme”, ha spiegato.
Per esaltare le prestazioni, alla curva 4 e lungo la chicane sono stati piazzati nuovi cordoli, più bassi, che possono consentire traiettorie diverse o, almeno, di tenere velocità più elevate. Le imperfezioni della curva 5 sono state eliminate, agevolando il “lavoro” dei piloti e sgravando di qualche responsabilità vetture e gomme. L'Hungaroring, dove le monoposto di Formula 1 gareggeranno il 24 luglio, misura 4,381 chilometri di lunghezza ed ha 16 curve.
Michelisz aveva vinto sulla pista di casa nel 2015 addirittura come pilota privato. È in gran forma come confermano i due podi ottenuti in Slovacchia. Più in generale, le cose vanno bene per Honda e per Monteiro: “So che sarà più difficile coi pesi di compensazione, ma sono primo in classifica piloti e voglio restarci, quindi spero di continuare così”, ha assicurato il portoghese.
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Il Messaggero