La Fia conferma squalifica di Ricciardo Alonso resta 4° nel GP d'Australia

Danile Ricciardo non si abbatte
PARIGI - «Abbiamo rispettato le regole, siamo delusi». La Red Bull commenta così la sentenza con cui la Corte d'appello della Federazione internazionale...

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PARIGI - «Abbiamo rispettato le regole, siamo delusi». La Red Bull commenta così la sentenza con cui la Corte d'appello della Federazione internazionale (Fia) ha bocciato il ricorso presentato dal team dopo la squalifica di Daniel Ricciardo nel Gp d'Australia.



Il pilota, secondo al traguardo, è stato escluso dall'ordine d'arrivo per irregolarità nel consumo di carburante. La monoposto dell'australiano, secondo gli steward del Gp di Melbourne, aveva violato le norme superando il limite di consumo di carburante (100 kg per ogni ora di gara). La scuderia aveva contestato la decisione dei commissari sostenendo che il sensore, omologato dalla Fia, non fornisse dati affidabili. Oggi la Corte ha confermato la validità del provvedimento adottato dai commissari.

«Siamo ovviamente delusi per il verdetto, non avremmo presentato ricorso se non avessimo pensato di avere ottime ragioni. Abbiamo sempre ritenuto di aver rispettato il regolamento tecnico durante il Gp d'Australia», afferma la Red Bull in una nota. «Ci dispiace che Daniel non possa ottenere i 18 punti che, pensiamo, ha meritato. Continueremo a lavorare sodo per conquistare il maggior numero di punti per la squadra, per Daniel e per Sebastian (Vettel, ndr) durante la stagione. Volteremo pagina e ci concentreremo sul Gp della Cina del prossimo weekend», conclude la scuderia iridata.


«È deludente perdere i 18 punti conquistati in Australia, ma almeno ho ulteriori motivazioni per tornare sul podio il più presto possibile», dice Ricciardo. «Ho avuto diversi problemi nelle prime due gare di quest'anno, ma in Bahrain ho dimostrato che sono più competitivo e affamato che mai. Non mi servono altri stimoli, sono già carico!», aggiunge. «Resto comunque molto soddisfatto della mia prestazione in Australia, ho avuto la possibilità di salire sul podio davanti al mio pubblico. Come ho detto in quella settimana -conclude l'australiano- meglio essere squalificato dopo una grande gara e dopo il podio che disputare una corsa mediocre e ritirarsi a metà corsa per un problema alla monoposto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero