Germania, elettriche al 17% in maggio e nuovo crollo delle plug-in. Tesla avanza del 1.700%. Boom Alfa da inizio anno

Una fabbrica Mercedes
FLENSBURG – Con una ulteriore crescita di quasi il 170% in maggio, Alfa Romeo è il marchio è ha fatto registrare l'impennata più significativa dei...

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FLENSBURG – Con una ulteriore crescita di quasi il 170% in maggio, Alfa Romeo è il marchio è ha fatto registrare l'impennata più significativa dei volumi sul mercato tedesco da inizio anno. Il Biscione è a +134%, seppur con una quota ancora limitata, 0,2%, con 2.522 esemplari consegnati (609 in maggio). Anche in Germania continua la ripresa: dopo 5 mesi le immatricolazioni sono salite del 10,2% (1,117 milioni di unità). Maggio è stato archiviato con un +19% e 247.000 veicoli nuovi targati, il 2,1% dei quali a marchio Tesla (quasi il 1.700% in più rispetto allo stesso mese del 2022). La casa americana è però “solo” quinta per percentuale di crescita da gennaio in poi: +84,6%. È preceduta oltre che da Alfa Romeo anche da Mg, il marchio britannico a controllo cinese (+108%), Suzuki (+99%) e Man (+88%). Nel mese ci sono altre case in tripla cifra: Lotus (controllata dai cinesi di Geely) a +270% con 37 auto vendute, Aston Martin (+205% con 58 esemplari registrati) e la stessa Mg (+118% e 0,7% di penetrazione).

Almeno fino a settembre, quando resteranno in vigore i soli incentivi pubblici per le auto elettriche (per le famiglie anche oltre questa scadenza), le “aziendali” continuano a sostenere il mercato: attraverso questo canale è stato consegnato il 68,5% delle nuove auto (+28,7%, tre volte la media e dieci volte la crescita dei volumi privati). Malgrado l'aumento delle vendite di Suv, che incidono per il 30% sulle registrazioni contabilizzate dall'Autorità federale per i trasporti (Kba), le emissioni medie di CO2 delle flotta di nuova immatricolazione sono scese dello 0,2% a 120 g/km.

Si tratta del positivo impatto delle vendite di auto elettriche, che in maggio hanno fatto registrare un aumento del 46,6% raggiungendo una quota superiore al 17%, circa la metà dei volumi dei veicoli a benzina, che ancora valgono il 35% del mercato (+17,6%). Anche in maggio è proseguita la pesante contrazione delle immatricolazioni di macchine plug-in, escluse dalle sovvenzioni governative da inizio anno: -40,5%. La quota è scesa al 5,6% e incide sempre meno sulle vendite di auto ibride, che rappresentano il 29% del totale (+18,1%). Le vetture alimentate a gasolio perdono terreno, anche se le vendite crescono del 3,6% (meno della metà della crescita del mercato): si attestano al 17,6%. Metano e Gpl hanno un'incidenza insignificante: 0,5%, anche se i volumi dei veicoli a gas petrolifero liquefatto hanno fatto registrare un'impennata in maggio (+89%).

Nella contesa premium, Bmw e Mercedes si sono sfidate a colpi di crescita percentuale: +60% la casa bavarese, +55% quella di Stoccarda, che precede ancora i rivali come penetrazione (11,3% contro 11,1% nel mese, mentre da inizio anno il vantaggio della casa con la Stella è di 28.000 macchine). Volkswagen resta il primo marchio in assoluto con il 17,7% di share, mentre Skoda guida la graduatoria di quelli stranieri (5,3%). Diversi i costruttori che hanno chiuso maggio in negativo. Le flessioni più pesanti sono state di Honda, che ha ceduto il 51%, di Jaguar e Nissan (-26%), di Land Rover (-21%), di Opel (-20%) e di Fiat (-17%).

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Il Messaggero