I “segreti” della FE, una scatola rossa per la sicurezza dei team e come si muovono i soccorsi nel circuito elettrico

Un incidente in Formula E
VALENCIA - La sicurezza è uno degli elementi cardine del campionato elettrico, che per le inedite caratteristiche delle vetture richiede procedure particolari. Le monoposto...

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VALENCIA - La sicurezza è uno degli elementi cardine del campionato elettrico, che per le inedite caratteristiche delle vetture richiede procedure particolari. Le monoposto sono “green” o “red”, verdi o rosse, il colore che indica lo stato dei veicolo. Nel primo caso è tutto a posto, nel secondo c'è un potenziale rischio. Per toccare o rimuovere la macchina è necessario capire prima come agire, perché i rischi sono enormi. È per questo che talvolta quando le vetture sono ferme in pista trascorre quello che sembra un notevole lasso di tempo prima dell'intervento.

Se le circostanze lo richiedono (il direttore di corsa ha la possibilità di comunicare direttamente con ogni singolo pilota per verificare le sue condizioni e valutare la situazione) la squadra di soccorso parte subito. Il garage degli “angeli blu” della Fia e i box sono inoltre collegati da una sorta di scatola rossa, un sistema di allarme che fa scattare l'emergenza. «Nel giro di meno un minuto arriva la nostra squadra di soccorso», dice Bruno Franceschini, il delegato medico della Fia che dirige le operazioni.

Un team è fisso, mentre almeno un'altra squadra viene resa disponibile dalle organizzazioni locali. Una cosa è certa: «La macchina è il posto più sicuro dove stare», chiarisce il direttore di gara, l'americano Scot Elkins, da poco scelto anche per il Dtm. Se i piloti lasciano la vettura possono scattare multe: «Naturalmente dobbiamo essere elastici e comprendere anche le reazioni di piloti eventualmente sotto shock», aggiunge Elkins.

In Formula E la pressione è alta soprattutto per i tempi. Tutto accade in pochi giorni, perché la carovana arriva a metà settimana nella città che ospita l'ePrix e si rimette in movimento appena finita la gara. Tutto è compresso anche per evitare di gravare sul traffico dei centri coinvolti. Almeno finora la complessa macchina legata alla sicurezza ha funzionato bene: ci sono stati collisioni e scontri, ma finora, malgrado si corra nei centri cittadini con maggiori difficoltà logistiche, non si sono verificati incidenti con conseguenze significative.

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Il Messaggero