Ferrari-Red Bull, la sfida entra nel vivo. Piste e sviluppi delle monoposto fondamentali per vincere il Mondiale

Vestappen e Leclerc, la sfida è appena iniziata
Cambiato il continente, non i protagonisti: A Miami è stato...

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Cambiato il continente, non i protagonisti: A Miami è stato ancora Ferrari contro Red Bull. Ed ancora dopo Imola è stato Verstappen a salire sul gradino più alto del podio ma la gara delle rosse di Maranello è stata comunque all'altezza. La nuova generazione di auto a effetto suolo si è confrontata con una pista completamente nuova anche per i piloti ed il campione olandese ha sfoderato una prestazione maiuscola. Nella lotta corpo a corpo tra Charles Leclerc e Max Verstappen degli ultimi giri dopo la safety car l'olandese ha chiuso vittorioso mettendo sul piatto tutto il suo talento. La sfida ravvicinata tra loro due, col monegasco ancora al comando della classifica piloti, si rinnoverà per tutti i Gp restanti che sono ancora molti mettendo in evidenza un aspetto fondamentale: il Mondiale si giocherà sui dettagli. Dopo cinque appuntamenti, appare evidente come il duello tra le due forze del Campionato questa stagione dipenderà dal talento dei piloti in pista e dagli aggiornamenti che le squadre porteranno weekend dopo weekend. Un importante segnale Red Bull già l’ha dato, riuscendo a conquistare nel Gran Premio dell’Emilia-Romagna una doppietta grazie ai miglioramenti apportati alla RB18. A detta dell'ex campione di F1 Damon Hill però, è fondamentale che una squadra pensi non soltanto a quali aggiornamenti portare, ma anche a quando portarli. Adrian Newey (Chief Technical Officer della Red Bull) ha affermato che si deve stare molto attenti a quali aggiornamenti portare e quando farlo” ha commentato Damon Hill. “È come giocare a carte. Bisogna sapere quale carta giocare e quando. Cali l’asso ora o aspetti un paio di mani finché non sei assolutamente sicuro?”. Non c’era modo per la Ferrari di vincere il Gran Premio di Miami, a meno che Max Verstappen non avesse sbagliato o non fosse stato vittima di un inconveniente tecnico sulla sua RB18. Soprattutto la seconda eventualità non era da considerarsi così peregrina, alla luce dei precedenti della stagione corrente. Cionondimeno non si è verificata e le Rosse hanno capitalizzato al massimo il potenziale odierno. Anzi, vedere Carlos Sainz davanti a Sergio Perez non era affatto scontato. A Miami non c’è stata partita, il pacchetto Red Bull è stembrato superiore e il successo di Super Max non è mai stato in discussione. È vero, la prima fila della griglia di partenza era tutta Rossa, ma era palpabile la sensazione che la supremazia fosse effimera. La mescola soft ieri non è stata utilizzata e, ancora una volta, Red Bull ha gestito meglio le gomme alla distanza. Proprio questo sarà un aspetto su cui il Reparto Corse di Maranello si dovrà focalizzare per sviluppare una F1-75 nata bene, ma bisognosa di essere “educata” al meglio su ogniuno dei Gp rimasti. La RB18 è più efficace sul passo, lo si è visto in diverse occasioni. Un altro aspetto su cui lavorare sarà la velocità di punta. Banalmente questo particolare, oltre ad aiutare non poco su piste dalle caratteristiche di Imola e Miami, comporta che le Red Bull fatichino molto meno a superare le Ferrari, di quanto le Rosse non debbano impegnarsi per scavalcare le vetture dei "bibitari". Cinque Gran Premi sono andati in archivio, ne mancano diciotto. È una partita a scacchi questo Mondiale. Maranello ha mosso per prima, presentando un’auto migliore. Milton Keynes ha capito quali erano le contromisure necessarie per ribaltare la situazione e ha risposto a Imola, trovandosi in vantaggio. In Spagna, però, dovrebbe essere il turno della Ferrari di controbattere all’avversaria. Bene o male c’è equilibrio, ma non si può sbagliare neppure una mossa, perché altrimenti il baricentro verrebbe inevitabilmente spostato verso l’una o l’altra contendente.

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Il Messaggero