La notte delle Jaguar. Nel secondo ePrix di Diriyah Cassidy precede Frijns (Envision) e il poleman Rowland (Nissan)

Le prime tre monoposto del E-Prix 2 in Arabia
DIRIYAH – Con la sesta vittoria in carriera, la prima del 2024, Nick Cassidy (Jaguar Tcs) si è insediato in testa alla classifica della Formula E. In tre gare –...

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DIRIYAH – Con la sesta vittoria in carriera, la prima del 2024, Nick Cassidy (Jaguar Tcs) si è insediato in testa alla classifica della Formula E. In tre gare – quella di Città del Messico e le due saudite sul circuito cittadino di Diriyah, accanto alla suggestivo e millenario insediamento consacrato patrimonio dell'umanità dall'Unesco – non è mai sceso dal podio e ha già collezionato 56 punti (un anno ne aveva appena 10), 18 in più rispetto a Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche). Suo malgrado, dopo l'affermazione nell'ePrix d'esordio, il tedesco si è dovuto accontentare di un ottavo e di un settimo posto mediorientali.

Terzo in griglia, il neozelandese è stato non solo abile (nello sfruttare gli spazi), ma anche attento (nel non sbagliare dove gli altri lo hanno fatto) nel guadagnare le due posizioni che lo hanno portato sul gradino più alto del podio, dove si è “arrampicato” precedendo di poco più di un secondo l'olandese della Envision Robin Frijns (secondo anche in partenza) e di quasi due Oliver Rowland, lo straordinario poleman di giornata. Le indicazioni fornite dalle due prove arabe hanno promosso soprattutto la Jaguar, come costruttore (113 punti) e come scuderia (76, 29 in più rispetto alla seconda, che è la Ds Penske). Gli ePrix “desertici” hanno evidenziato i progressi di Stellantis, che ha piazzato tre macchine fra le prime nove: quinto Stoffel Vandoorne, ottavo il secondo di venerdì Jean Eric Vergne e nono Maximilian Günther (Maserati). Peccato per il debuttante indiano Jehan Daruvala, che con la Tipo Folgore era partito come quinto ed era riuscito a restare a lungo nella Top 10 fino al “dritto” che lo ha costretto al ritiro.

La vera protagonista della seconda gara saudita – soprattutto del pre-gara – è stata però Nissan, che ha comunque chiuso con il podio di Rowland, che ha mosso la classifica con 18 punti (3 per la pole e 15 per il piazzamento), il quarto posto della scuderia cliente Neom McLaren con Jake Hughes e il sesto di Sacha Fenestraz. Sam Bird (Neom McLaren) era ottavo quando le conseguenze di un sorpasso non riuscito gli sono costate la gara con un rientro anticipato ai box. Tommaso Volpe, il capo delle operazioni della Nissan, non si è potuto godere né la pole di Rowland né la corsa perché è dovuto rientrare velocemente in Europa per ragioni personali: l'impressione è che possa avere altre occasioni per gioire.

Porsche si è dovuta accontentare della micro rimonta di Wehrlein (dal decimo al settimo posto) e di quella leggermente più significativa di Jake Dennis (Andretti), che aveva trionfato venerdì, ma che sabato è partito 14° per arrivare 10°. Con un giro in meno da percorrere e senza interventi della safety car, l'ePrix è stato animato dalle attivazioni degli Attack Mode e da qualche azione personale un po' “azzardata”. La Fia potrebbe forse essere meno “conservativa”: qualche tornata in più ridurrebbe forse la velocità, ma imporrebbe ai piloti più manovre di decelerazione e veleggio per recuperare l'energia aprendo varchi per i sorpassi. Dai box si percepisce chiaramente la sensazione che se l'impostazione non dovesse cambiare, molte gare rischieranno di essere povere di emozioni.

Per effetto dell'eliminazione forzata della gara indiana di Hyderabad dal calendario, il mondiale a zero emissioni si ferma per un mese e mezzo: il prossimo ePrix, il quarto, si corre a San Paolo il 16 marzo. Nella lotta per il titolo individuale, dietro Cassidy e Wehrlein si è insediato Vergne (33) seguito a 3 lunghezze da Dennis. Günther è quinto a quota 20 assieme a Mitch Evans (Jaguar Tcs). I due sono tallonati da diversi “mastini”: Frijns (19) e, un punto più indietro, Sébastien Buemi (Envision), che sabato non è partito perché ai meccanici non è riuscito il miracolo di riparare la monoposto con la quale lo svizzero era andato a sbattere in qualifica, Rowland e Hughes. Fra le squadre, la Andretti è sul podio virtuale (39) davanti alla Tag Heuer Porsche (38) e alla Envision (37). Più staccate le squadre motorizzate Nissan: la Neom McLaren è sesta (30) e la squadra ufficiale giapponese è settima a 26. Maserati ha 20 punti ed è ottava, in ogni caso un inizio molto più scoppiettante rispetto al 2023.

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Il Messaggero