TORINO - Gioca in casa il Gruppo FCA, che al Salone dell’Auto di Torino del Parco Valentino porta tutta la squadra. E non avrebbe potuto essere altrimenti. Ogni brand ha...
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Al Valentino, tanto per non abbandonare la tematica sportiva, sono le Alfa Romeo Giulia e Stelvio le più “chiaccherate” tra il pubblico di appassionati. Indipendentemente dalla motorizzazione, il nuovo corso del Biscione ha messo al centro il piacere di guida, lasciando poi all’utente finale la scelta del formato: berlina oppure Suv.
La gamma Fiat presente al Parco Valentino non è solo una questione di stile con la 500 celebrativa del sessantesimo anniversario della piccola torinese, ma pure di ragione e funzione con il pick up Fullback Cross la rinnovata 500L in allestimento Cross. Lavoro e famiglia sono un trend sempre in crescita e le due vetture Fiat sono soprattutto funzionali. E se il pick up cerca spazio nel mondo urbano è l’Mpv a giocare la carta dell’extraurbano.
Chi invece non ha bisogno di presentazioni se l’argomento in essere sono Sport Utility Vehicle ed affini, è senza ombra di dubbio il marchio Jeep. Riflettori puntati sulla nuova Compass, che al Salone dell’Auto di Torino del Parco Valentino si presenta al pubblico. Il punto di partenza è la piattaforma Small wilde di Renegade, quello di arrivo un Suv del segmento C che gioca a fare il premium.
La Lancia Y in allestimento Unica chiude la vetrina del mondo FCA al Valentino, ultima rappresentante di una stirpe di vetture che hanno fatto la storia dell’auto. Ma il Gruppo guidato da Marchionne arricchisce l’esperienza Torinese oltre che con le elaborazioni Mopar, pure con la storia della sezione Heritage. Che alla rassegna torinese mette in mostra, tra gli altri, una meravigliosa Lancia D50. Una vettura che ha fatto la favola della Formula 1, con piloti del calibro di Fangio.
Dal passato si guarda al futuro, perché al Parco Valentino prosegue nuovamente il progetto “Face2Face with FCA”, che mette a disposizione delle università italiane iscritte alla Formula SAE uno stand del Salone dell’Auto di Torino.
Il Messaggero