DETROIT - La causa di General Motors contro Fca è stata respinta. Il giudice federale Paul Borman, in una sentenza contenuta in 30 pagine, spiega che Gm non ha fornito...
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«I costi del lavoro di Gm non sono risultati più alti di quanto sarebbero stati in assenza delle tangenti di Fca. I costi di lavoro di Fca sono stati più bassi di quanto avrebbero dovuto essere. In altre parole i lavoratori Uaw di Fca sono state le vittime dirette delle tangenti perché sono stati pagati meno», spiega Borman. Criticando la sentenza, la casa automobilistica guidata da Barra lascia intendere di voler continuare la sua battaglia legale. «Siamo in disaccordo» con la decisione della giustizia e «perseguiremo nostre vie legali. Ci sono abbastanza prove e la nostra azione mostra nel dettaglio come le tangenti multi-milionarie hanno causato danni diretti a General Motors», afferma Gm in una nota. Fca ha sempre negato in modo fermo le accuse dell’altra rivale di Detroit. Secondo gli esperti legali la causa di Gm è inusuale in quanto casi simili sono spesso risolti con un patteggiamento vista la difficoltà di mostrare che si è vittima diretta della presunta corruzione. Nella causa Gm ha puntato il dito contro l’ex amministratore delegato, Sergio Marchionne, definito una «figura centrale» nello schema di tangenti pagato da Fca al Uaw per indebolire Gm e spianare la strada alle nozze con Fiat Chrysler.
Fca è accusata di essersi impegnata nel portare avanti un disegno di corruzione che ha «minato - era scritto nell’azione legale - l’integrità del processo di contrattazione collettiva e causato sostanziali danni a Gm».«Siamo in disaccordo» con la decisione della giustizia e «perseguiremo nostre vie legali. Ci sono abbastanza prove e la nostra mostra nel dettaglio come le tangenti multi-milionarie hanno causato danni diretti a General Motors». Lo afferma Gm commentando la decisione del giudice distrettuale Paul Borman di rigettare un’azione legale della stessa Gb contro Fca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero